Malatesta e Montefeltro si contendono la fortezza proprio come durante l’assedio del 1468. Al posto di lance e spade, questa volta le due “squadre” si sfideranno però a colpi di giochi di un tempo. In palio c’è sempre la potestà in “Mi gioco la Rocca”, una delle proposte più suggestive partorite dalla “Festa della Storia”, la manifestazione che caratterizza Verucchio dal 6 al 14 ottobre. Forte dello slogan “Più vivo la storia, più amo Verucchio”, il capoluogo malatestiano cala il poker, e con questa quarta edizione fa un tuffo sempre più deciso nella storia. Con due novità: un periodo storico mai affrontato prima d’ora, ovvero il Rinascimento; e la prima volta del sipario aperto su Pian del Monte: il teatro degli scavi estivi, dove intervengono studioso e studenti di varie università italiane e straniere, sarà aperto al pubblico e sarà protagonista del seminario di studio “I segni dell’abitare. Scavi e ricerche a Pian del Monte di Verucchio”, sabato 6 alle 14.30 al Teatro Pazzini.
Seminari, visite guidate, mostre, spettacoli, letture omeriche, laboratori per bamini e adulti, moda del XIV secolo: per nove giorni Verucchio sale sulla macchina del tempo per un suggestivo viaggio tra l’età del ferro e il medioevo e ritorno.
“Cantami o diva” (6 ottobre, ore 21, Aula Magna della Rocca), chiuderà la giornata inaugurale: è una rievocazione dell’Iliade a cura dei Fratelli di Taglia accompagnata da una spettacolare illustrazione live dei suoi protagonisti, grazie alla sand art di Mauro Masi. Stessa location (martedì 9, ore 20.30) per l’attore Marco Pier Giulio Magnani e Le confessioni di Sigismondo: psicologia di un guerriero.
C’è spazio anche per il Processo alla Storia, secondo un format molto in voga e che riscuote tanto interesse. La Sala Magna della Fortezza (sabato 13 ottobre, ore 17-19) si trasformerà poi nuovamente in Tribunale per Sangue alla corte dei Malatesta: Gianciotto a processo. Dopo Sigismondo Pandolfo Malatesta (assolto), quest’anno sul banco degli imputati sale Gianciotto: dovrà difendersi dall’accusa di aver ucciso Francesca da Rimini in quel femminicidio reso immortale da Dante nella Divina Commedia. L’avvocato della pubblica accusa sarà ancora una volta Filippo Airaudo, per la difesa è stato confermato il penalista Piero Venturi.
“La Festa è una promozione della storia e della cultura – fa notare il sindaco Stefania Sabba – fondamentale anche per lo sviluppo del paese, e la sua crescita turistica”. “Verucchio è uno scrigno che può raccontare tante cose, – rilancia il direttore del Museo Villanoviano, Elena Rodriguez – e con la Festa lo facciamo in maniere molto differenti, in grado di catturare l’interesse di grandi e bambini, appassionati e curiosi”.