Si scrive famiglia numerosa, si legge un’allegra combriccola di sorrisi, giochi, voci e… problemi da risolvere. Sì, perché nonostante dietro ad una famiglia numerosa ci sia un’enorme ricchezza è indiscutibile che richieda un grande impegno per essere “mantenuta” viva e vegeta. Energie psicologiche, fisiche ed economiche che spesso non vengono comprese da tutti, soprattutto dalla politica e da chi dovrebbe mettere sul piatto della bilancia tutti quegli strumenti atti a facilitar loro la vita.
È anche per questo motivo che tutti gli anni queste realtà s’incontrano a Bellaria (7-9 settembre) per parlarne, per far emergere bellezza e fragilità di questi affollati nuclei familiari.
Divisa tra momenti ludici e di studio, il fulcro della tre giorni bellariese sarà il Convegno Nazionale Associazione Famiglie Numerose che, quest’anno, porta un titolo ricco di promesse: “Il tesoro nascosto: educazione orizzontale nella famiglia numerosa”, in programma nella giornata di sabato. Il convegno è una conclusione naturale di una ricerca iniziata nel 2017 in collaborazione con il CISF (Centro Italiano Studi Sulla Famiglia) e l’Università Cattolica sull’importanza nell’educazione famigliare della presenza di fratelli all’interno della famiglia stessa.
I risultati di questa ricerca verranno pubblicati in un libro che verrà presentato in anteprima al convegno stesso.
Ospiti di punta del convegno il segretario generale e il presidente onorario dell’Elfac (Associazione europea che riunisce associazioni di famiglie numerose europee), Fabrizio e Regina Maroncelli.
Un importante gruppo di paesi (vedi box a lato), una bella unione. E di forza ce ne vuole tanta visto che la cultura pro family non è mai abbastanza. Soprattutto c’è poca conoscenza di queste realtà. Quanto si conosce di queste persone che come loro stessi si definiscono sono «quelli che hanno almeno quattro figli, tra naturali, adottivi o affidati. Siamo quelli che non hanno la Cinquecento, perché non ci staremmo tutti; quelli che moltiplicano seggiolini per auto, letti a castello, tricicli e biciclette, tasse scolastiche, libri, quaderni, regali di Natale e compleanno; quelli che non vengono invitati spesso a cena dagli amici, perché in casa degli amici tutti non ci staremmo; quelli che la congiuntivite e l’influenza ce la passiamo l’un l’altro e dura due mesi; quelli che non possono andare coi figli al cinema perché costa parecchio occupare due file intere della sala.
Eppure, nonostante le difficoltà, siamo quelli che vivono impagabili momenti di allegria, di dolcezza, di letizia, di festa, di preghiera, di consolazione, di conforto, di dialogo, momenti che quotidianamente colorano la nostra famiglia». Bisogna andare a Bellaria per saperne qualcosa di più!