Home Vita della chiesa Eraldo Massaroli all’Istituto per il sostentamento della chiesa cattolica

Eraldo Massaroli all’Istituto per il sostentamento della chiesa cattolica

Eraldo Massaroli e la moglie Cecilia
Eraldo Massaroli e la moglie Cecilia
Eraldo Massaroli e la moglie Cecilia
Eraldo Massaroli e la moglie Cecilia

La difficile situazione economica di tante parrocchie rende ancor più importante una sensibilizzazione delle persone e delle comunità a farsi carico delle necessità economiche della Chiesa. Anche ipotizzando altri interventi, oltre l’8 per Mille e le Offerte Deducibili. Per esempio individuare un referente per questo compito in ogni parrocchia.

Viene da una parrocchia, “Stella Maris” di Riccione, il nuovo responsabile del “Servizio per la sensibilizzazione al Sostentamento della Chiesa Cattolica”, col compito di sensibilizzare le comunità diocesane al sostegno economico sia dei sacerdoti che della Chiesa in generale.

67 anni, pensionato, ex geometra in una delle più grosse imprese di costruzione italiane, Eraldo Massaroli prende il testimone da don Agostino Giungi, che per anni ha svolto il servizio con passione.

Sposato con Cecilia, ha una figlia – Valentina – e due nipoti Greta e Giada.

Ordinato diacono il 23 ottobre 2016, con l’hobby dello studio e della Sacra Scrittura e della liturgia, Massaroli si è reso subito disponibile alla chiamata. “ La disponibilità al servizio è l’essenza stessa dell’essere diacono. – dice Eraldo – Non avendo competenze specifiche per il ruolo, occorrerebbe chiedere cosa ha visto in me l’Economo diocesano don Danilo Manduchi che ha segnalato il mio nominativo al Vescovo, il quale ha accettato subito la proposta. Ed eccomi qui”.

Qual è lo Scopo del suo ufficio?

“Sensibilizzazione del popolo di Dio al sostentamento della Chiesa, degli operatori e delle strutture. Lo scopo ultimo è sempre la missione, l’evangelizzazione.

C’erano con Lui i Dodici e alcune donne … che li servivano con i loro beni. Siamo all’inizio del capitolo 8 del Vangelo di Luca ovvero fin dagli albori della chiesa (in realtà non era addirittura ancora nata): ai fini dell’annuncio della ‘buona novella’, era necessario un sostentamento economico dei suoi protagonisti principali, Gesù compreso.

Questa necessità sembra quasi ormai dimenticata dai fedeli o, ad essere ottimisti, non prioritaria. Di qui il mio compito: ricordare a tutti che amare la Chiesa significa anche provvedere, ciascuno in funzione delle proprie disponibilità, al suo sostentamento”.

Chi sono i destinatari?

“La Diocesi nella sua globalità, le parrocchie, il popolo di Dio, ma anche notai e commercialisti, questi ultimi in quanto figure tecniche. Non metto limiti all’opera
dello Spirito Santo, e come potrei, per cui i destinatari della mia missione sono tutti i battezzati: tutti hanno ricevuto il dono dell’amore di Dio”.

Da dove arrivano i contributi alla Chiesa oggi e per quali necessità?

“I contributi alla Chiesa provengono da varie fonti: a partire dalle offerte dei fedeli fino ad arrivare all’Otto per mille. Analizzarle tutte potrebbe risultare dispersivo, mi limito pertanto ad esporre in sintesi quelle di mia diretta competenza. La revisione del Concordato nel 1984 ha individuato, a partire dal 1989, due nuove forme di sostegno economico alla Chiesa Cattolica: le offerte, deducibili, per il sostentamento del clero e la scelta per la destinazione dell’Otto per mille dell’Irpef.

Quest’ultima, prima fonte di sostegno economica, viene utilizzata, con riferimento alla nostra diocesi: per le opere di culto e pastorali, carità, sostentamento clero (40,3%), edilizia di culto, beni culturali. Analizzando il sostegno proveniente dalle offerte occorre tenere presente che il predetto 40,3% dell’8 per mille, ha contribuito per il 57% alla copertura economica per il sostentamento del clero diocesano, mentre le offerte hanno coperto il 1,2%”.

C’è sempre più la necessità di rendere partecipe il popolo di Dio dell’utilizzo dei soldi ma anche di farsi carico delle necessità della Chiesa.

“Rendere partecipe il popolo di Dio dell’utilizzo dei soldi è circostanza indispensabile, e non oltre procrastinabile, affinché i fedeli si sentano non solo più coinvolti nella partecipazione attiva alla vita della Chiesa e non solo fruitori di servizi da parte del clero, ma anche corresponsabili del suo sostentamento. Purtroppo conosciamo bene le ferite sofferte dalla Chiesa, anche in un passato non troppo remoto, per la mancanza di trasparenza nella gestione economica (tra l’altro fatta il più delle volte in perfetta buona fede), con le conseguenze che tutti sappiamo”.

Ha qualche idea su come sensibilizzare le comunità? Come intende procedere?

“Al sostentamento economico della Chiesa vengono dedicate in maniera specifica due domeniche all’anno: una per la destinazione dell’Otto per mille e una per le offerte deducibili. Gli uffici preposti della CEI trasmettono tutti gli anni e a tutte le parrocchie, in occasione delle predette giornate, materiale illustrativo delle due modalità di sostentamento. Ho visto purtroppo per molti anni tale materiale giacere inerte all’interno di molte sagrestie, con al più l’esposizione del manifesto illustrativo appeso alla porta della chiesa.

Non potendo da solo fare molto, ho chiesto anzitutto la collaborazione dei miei fratelli diaconi, richiamandoli in sostanza all’origine della nostra istituzione (cfr. Atti 6). Ho chiesto poi la collaborazione dell’Azione Cattolica Diocesana e, nei prossimi mesi, chiederò la collaborazione di tutte le altre aggregazioni cattoliche, presbiterio compreso, affinché sia possibile individuare almeno un referente per ogni parrocchia che si incarichi di esporre il predetto materiale illustrativo una volta ricevuto in parrocchia. Se poi questo referente riesce anche a perorare, con poche parole, l’iniziativa, non potrei fare altro che ringraziare il Signore per l’aiuto che, Lui sì, mi dà.

Non è un compito banale, basti pensare che, ad esempio: meno della metà dei contribuenti Irpef indica la destinazione del suo Otto per mille (qualsiasi scelta voglia operare); e che se aumentassero le offerte deducibili, verrebbe conseguentemente aumentata la quota dell’Otto per mille destinata alle altre necessità, in primis la carità. Avere almeno un referente per ogni parrocchia potrebbe sembrare una esagerazione ma, anche prendendo solo in considerazione la circostanza che nel 2024 dallo Stato ci verranno erogati 300 milioni in meno in conseguenza della mancata indicazione in favore della Chiesa Cattolica da parte dei contribuenti, ritengo che mantenere lo status quo della comunicazione sarebbe un autentico suicidio”.