Home Vita della chiesa Educatori tra Vangelo e Costituzione

Educatori tra Vangelo e Costituzione

Il 19, 20 e 21 aprile 2013, 100 giovani/adulti educatori scout (capi) della nostra Diocesi hanno vissuto una tre giorni di formazione e approfondimento del loro servizio ai ragazzi, in cammino tra Monte Sole di Bologna (dove, sul luogo di una delle più feroci stragi naziste in Italia nella quale furono sterminati senza pietà centinaia di uomini, donne e bambini, oggi vive la comunità fondata da uno dei principali padri della Costituzione Italiana, don Giuseppe Dossetti) e Barbiana di Firenze (luogo dove don Lorenzo Milani diede vita a una delle più straordinarie storie di liberazione dalla emarginazione, dalla solitudine e dalla ignoranza di bambini e ragazzi chiamati invece ad essere protagonisti della vita del popolo italiano e del mondo).

Anche da educatori si ha bisogno di maestri.
Di testimoni che ci guidino a fare nostri quei valori che proponiamo nella nostra azione educativa. Ci mettiamo in cammino per incontrare don Giuseppe Dossetti e don Lorenzo Milani nei luoghi dove hanno camminato e attraverso gli occhi e le parole di chi li ha conosciuti. Non lo facciamo come singoli individui, ma come associazione desiderosa di sporcarsi le mani in un mondo stremato dall’individualismo.

Monte Sole. Della chiesa di Casaglia rimane solo qualche rudere pericolante e l’altare. Quell’altare dove don Ubaldo Marchioni, il parroco, è stato crivellato da una raffica di mitra delle SS. Ci sediamo sul pavimento: siamo circa lo stesso numero di persone che riempiva quella chiesa il 29 settembre 1944. Fra’ Luca vive a Monte Sole, con la Piccola Famiglia dell’Annunziata, la comunità fondata da Don Giuseppe Dossetti. Ci invita a metterci in ascolto di quel luogo per fare memoria. Partire dal sangue di quegli innocenti che, “loro malgrado”, sono stati coinvolti nel baratro della dignità dell’uomo, per capire lo sforzo dell’Assemblea Costituente di risuscitare una coscienza collettiva annichilita da un odio così brutale. La nostra Costituzione, il nostro essere Italiani oggi deve molto a Giuseppe Dossetti. Un uomo. Ha scelto di condividere l’esperienza politica non solo per impedire che si ripetessero certi orrori, ma per tracciare un orizzonte nuovo di sviluppo dell’uomo e della collettività. Ha scelto di esser pietra viva della Chiesa, prima per contribuire a rinnovarla nel Concilio Vaticano II, poi nella scelta di amore della Scrittura e della vita di comunità. Come uomini e donne ci sentiamo interrogati sul nostro ruolo di Cristiani e di Cittadini, sui valori che gettano le basi della nostra Comunità. Solidarietà, uguaglianza, rispetto, libertà, felicità, sono valori che non possono essere oggetto di contesa partitica, ma tutti insieme concorrono allo sviluppo della collettività. don Dossetti ha scelto un cimitero di collina per riposare. Un cimitero dove alcuni uomini un giorno hanno rinchiuso donne, anziani e bambini e per essere certi di non mancare anche i più piccoli, hanno puntato le mitragliatrici a meno di un metro di altezza da terra. Un cimitero dove è stato seminato un seme di pace che fiorisce nella preghiera e nelle nostre azioni di ogni giorno. Come sentinelle nella notte, anche nell’ora più buia abbiamo il dovere di camminare verso la luce.

Barbiana. L’amore nasce in luoghi che non hanno bisogno di una strada asfaltata per essere raggiunti. L’amore non ha bisogno di edifici imponenti, né di stravolgere la vita di milioni di persone. Un prete, sei ragazzi e le loro famiglie. Ci stringiamo sotto il pergolato della canonica e ascoltiamo Michele Gesualdi, uno di quei sei allievi. L’educazione è una relazione d’amore, che ha portato un uomo a dedicarsi agli ultimi e ad amarli più di quanto amasse Dio, ben sapendo che è lo stesso Dio che ci ha consegnato a questa identità tra “prossimo” e “Lui”. L’amore vive della fedeltà di ogni giorno. L’amore vive di impegno, nello studio delle lingue per capire chi è diverso, nella storia e nelle scelte degli uomini, nella natura e negli strumenti per capirla, nella lettura e nell’officina, nei libri e negli attrezzi. L’amore ci chiede un prezzo salato, che dobbiamo avere il coraggio di pagare. Il coraggio, ad esempio, di rivolgerci alla società non per chiedere cosa può fare per me, ma per mettere la mia persona e il mio lavoro a servizio della collettività. Il sole tramonta su un altro cimitero, quello dove don Lorenzo Milani riposa vestito dei paramenti sacri e degli scarponi da montagna ai piedi. L’Eucarestia, vissuta insieme, davanti a quel cimitero, ha un altro sapore. Perché dove l’ombra avanza e cala la notte, il nostro essere educatori possa essere luce di speranza, per noi, per i ragazzi che ci sono affidati e per il mondo che percorriamo.

Dedicato a chi si è prodigato perché i capi scout della zona di Rimini potessero vivere questo incontro. A chi c’era, perché testimoni ciò che ha vissuto nella sua comunità. A chi non c’era, perché non abbia mai a spegnersi il desiderio di incontrare i maestri di collettività e di speranza.

Francesco Campana