È un’estate tutta da… leccare

    Ci nutre, ci mette di buon umore ma soprattutto ci rinfresca. In special modo in queste giornate di caldo afoso. È il gelato. Gli italiani ne vanno letteralmente pazzi, tanto da consumarne oltre 15 chili all’anno a testa, per una spesa di 5 miliardi di euro. Di questi il 60% va per i gelati artigianali, il 40% per quelli confezionati. E se panna e cioccolato sono un evergreen che non tramonta mai, i nuovi gusti si sprecano: oggi se ne contano ben 600, tra cui spiccano “stranezze” ai gusti di Barolo, Peperone, Acciughe, Tornado, Fellini o Cocco Jeans. A piedi durante una passeggiata o tra le mura domestiche, a dispetto della generale crisi economica, al piacere di un cono o di un gelato confezionato, non si rinuncia. Mai. E le ragioni sono molteplici. Se in passato il gelato era visto soprattutto come un piacere, oggi sempre più spesso si parla di gelato-alimento, che sostituisce un pranzo o addirittura una cena.

    In giro per gelati
    Lo sanno bene le migliaia di riminesi che ogni giorno, in giro per la provincia, si mettono in fila in una delle cento gelaterie (34 solo a Rimini) che da Cattolica a Bellaria “regalano” brevi lampi di refrigerio. Uno sguardo veloce al banco per identificare i “fedeli” di sempre come cioccolato, nocciola, caffé e per trovare magiche porzioni scoperte dai maestri durante l’inverno. Come in una piccola gelateria di San Giuliano Mare dove va di moda il Cocco Jeans. “Scusi, ma che gusto è?”. Risposta: “Gusto al cocco con bustine coloranti azzurro jeans”. Non proprio il massimo della “purezza”. Che, però, si può gustare al “Bio-delirio” dei famosi fratelli Ceccarelli dove si usano solo materie doc. Famoso il gusto alla noce “sembra quasi un gelato da masticare tant’è l’intesità del composto”, ride soddisfatto Dante che da anni frequenta la gelateria. E che dire della liquirizia fatta con quella calabrese, oppure del pistacchio, impastato con i doc siciliani? Nessun additivo chimico, solo prodotti di prima scelta. Freschi.
    In fatto di “purezza” non gli è da meno la gelateria “Castello”, di fronte alla rotonda della fortezza dei Malastesta. Il proprietario, dopo aver fatto per anni un lavoro completamente diverso (vendeva computer) si è cimentato nella produzione del gelato. Un cambiamento che gli è riuscito alla grande. Almeno a vedere la fila sul piccolo marciapiede. Merito dei prodotti che usa: Vaniglia di Mananara proveniente dal Madagascar, miele di Flora Alpina, Caffè delle Terre Alte di Huehuetenango, limoni di Sicilia: tutti presidi slow food che rendono il gelato una prelibatezza.
    Entrando nel Centro storico, a richiamare l’attenzione delle papille gustative, è la “Romana” di piazza Ferrari, da poco rinnovata in versione rustico-moderna e con appresso un banco gelati tutto da scoprire: leggero nella sostanza, ma gustoso in bocca il delicato yogurt miele e noci, oppure il nocciola prodotto solo con le insostituibili nocciole piemontesi; strategico, invece, dal punto di vista del marketing, il gusto domus in onore al reperto romano.
    Non molto distante, famoso per l’abbondanza delle porzioni, c’è “Il Pellicano” di via Mentana. Tra i gusti più richiesti spiccano il Fellini (crema con fragole), il Tornado (fiordilatte con mou) e l’Alabama (crema di biscotti al cioccolato), oppure il rinomato Strega. Tra le proposte rinfrescanti, invece, salta all’occhio il caraibico gusto Lime.
    Da via Mentana, arrivare in via Castelfidardo, è un attimo. Dallo scorso anno è aperta una pasticceria napoletana “Solo Dolcezze”, i gusti sono quelli degli agrumi del Mediterraneo: mandarino, arancio, bergamotto, limoncello.
    Lasciando i sapori della costa mediterranea alle spalle, non con meno entusiasmo si giunge alla “Piazzetta”, in via Saffi. Oltre ad aver vinto decine di premi come mastro gelataio, il proprietario è un conoscitore e un appassionato di tutte le tecniche per rendere al meglio il suo prodotto: in questo senso ha pensato anche a coloro che il gelato non lo possono mangiare, i ciliaci. Quest’ultimi possono scegliere fra quattro gusti (crema, nocciola, cioccolato e panna). A supporto di queste creme ci sono i coni, anche loro senza glutine. Per tutti gli altri resta la riscoperta della tradizione.
    “Non amo molto i gusti troppo originali, sono per i classici, magari rivisitati come il cioccolato in versione fondente che al momento è uno dei più gettonati della stagione”.
    Tra le sue variazioni, poche e mirate, ci si tuffa nella mousse alla ricotta o nella crema al latte caramellata o nel biscottino.
    Spostandoci nella vicina Riccione, che dire della gelateria “Panna e Cioccolato”: pochi gusti ma assolutamente artigianali che ogni sera raccolgono sul lungomare decine di turisti e non.
    Stesso dicasi per la gelateria “Delizia” di Cattolica da anni portata avanti dalla famiglia Colombari. Anche qui, prodotti assolutamente doc, con gusti innovativi come quello al vino.
    Insomma, non rimane altro che il… gusto della scelta.

    Marzia Caserio