È tempo di allergie: nuove e vecchie

    Le nuuove allergie nascono dall’intestino. Ad innescare le reazioni sono gli antibiotici. O almeno, questa è la nuova teoria nata dopo recenti studi. La scoperta potrebbe contribuire a spiegare il grande aumento dei casi di asma e allergie nel mondo occidentale. Abbiamo chiesto ad un esperto del campo come il dottor Sergio Pasotti, per anni in servizio presso l’Ausl di Rimini, di aiutarci a capire.
    Dottore, veramente gli antibiotici possono provocare nuove allergie?
    “Gli antibiotici uccidono i batteri nocivi ma possono uccidere anche i batteri benefici, che vivono nell’intestino e nel colon. Molti medici suggeriscono ai pazienti che assumono tali farmaci, di accompagnarli con un maggiore consumo di yogurt con fermenti vivi, per sostituire alcuni di questi microbi utili soppressi. Ognuno di noi, infatti, ha una sorta di impronta digitale microbica unica, vale a dire un proprio mix di batteri e funghi che vivono nello stomaco e nell’intestino. Assumere antibiotici vuol dire mettere ko i batteri dell’intestino stesso, permettendo ai funghi di prendere il comando temporaneamente fino a che i batteri non si ripopolano quando la terapia antibiotica giunge al termine. Alterare la microflora intestinale può portare a cambiamenti nell’intero sistema immunitario, portando a conseguenze negative i cui sintomi si manifestano in tutto il corpo. Se poi parliamo di infanzia molte volte gli antibiotici vengono somministrati con troppa facilità, è come sparare ad una mosca con un cannone! Secondo alcuni studiosi l’incidenza di asma e allergie è in aumento in quanto le cellule immunitarie nel tratto gastrointestinale sono esposte direttamente agli allergeni ed alle particelle disperse nell’aria. Quando gli antibiotici alterano la flora batterica del tratto intestinale, lieviti e funghi si moltiplicano. I funghi sono in grado di secernere delle sostanze che controllano il tipo e l’intensità della risposta immunitaria e a loro volta responsabili della risposta immunitaria contro gli allergeni come il polline”.
    Non c’è dubbio, le allergie sono un fenomeno in aumento in Italia, il 10% dei bambini al di sotto
    dei 14 anni soffre di asma bronchiale, nell’80% dei casi provocata da allergie respiratorie.
    “Stiamo assistendo al boom delle allergie con percentuali mai sfiorate in passato. Nel nostro paese dal 1950 ad oggi, tanto per citare alcuni numeri, si è passati da un 10% (bambini e adolescenti in età scolare) ad un allarmante 30%. Una vera e propria escalation di allergie tale da poter essere considerata una malattia sociale”.
    Quali potrebbero essere le cause di questo incremento?
    “I fattori sono molteplici: il delicato equilibrio dell’ecosistema terrestre dovrebbe imporre maggiori responsabilità, soprattutto da parte dei governanti che decidono su ambiente, verde, edificabilità, industria, insediamenti urbani e periferici. Tutto il mondo moderno, civilizzato e globalizzato non ci corrisponde più, non è più a misura d’uomo. Anche le piante si ribellano allo smog causato dalle industrie tanto che, per riprodursi, spargono nell’aria un’enorme quantità in più di pollini rispetto al passato e proprio questo fenomeno ha determinato un pauroso aumento delle allergie da pollinosi. Pensiamo che solo 50-60 anni fa era raro vedere persone colpite da pollinosi o asma allergica. A quei tempi le vere pestilenze che uccidevano erano la TBC, la malaria, il colera, il tifo, la difterite, la poliomielite. Furono creati dei vaccini specifici talmente validi che passarono, come risposta immunitaria, alla nostra generazione; poi noi abbiamo beneficiato nel lungo termine di questa importante difesa trasmessaci anche col Dna. Oggi abbiamo vaccini altrettanto validi che ci difendono dalle allergie che colpiscono una persona su tre, ma possediamo forse il vaccino che ci cura per l’inquinamento, lo smog, le polveri sottili?”.
    È vero che la popolazione che risiede nella zona costiera ha allergie diverse da quella che risiede nel Montefeltro?
    “Sì. Il territorio riminese è quanto mai variegato. Coloro che risiedono nella zona mare, cioè al di sotto della ferrovia, sono più reattivi all’Alternaria, un micete (fungo-muffa) che predilige l’aria umida. Questo fungo ha dimensioni microscopiche e si annida in alto negli angoli delle stanze, vicino alle tende, sul soffitto. Carpegna deriva il suo nome da Càrpino, il re della selva di questo territorio; questa pianta selvatica, una betullacea corylacea che assomiglia al nocciolo, genera infiorescenze che spargono in aria milioni di pollini. A Torriana, invece, per un bosco di tuje impiantato recentemente, i residenti hanno molte manifestazioni allergiche da cipresso. Devo chiarire un concetto basilare: i pollini prodotti dalle piante, oltre che avere grande vitalità, arrivano molto lontano. La loro dimensione non è percepibile a occhio nudo, ma la loro velocità è incredibile. Proprio per questo i pollini delle graminacee o del cipresso, in una giornata ventosa, percorrono rapidamente 200 chilometri e sicuramente quelli che transitano da noi provengono dalla Toscana o dall’Umbria”.
    Qual è il rimedio più efficace per eliminare per sempre le allergie?
    “Il vaccino è l’unico rimedio affinché non si ripetano più questi episodi. È assolutamente innocuo e non dà alcun effetto collaterale neppure in gravidanza o nei bambini sopra i 3 anni”.
    Della serie, prevenire è meglio che curare.

    Laura Carboni Prelati