È primavera, fiorisce il pollice verde

    È primavera. Esplode la voglia di fiori e, per tanti esperti o aspiranti “pollice verde”, la passione del giardinaggio. Fioriscono anche gli appuntamenti a tema: da Cattolica in Fiore dal 29 aprile al 2 maggio a Balconi Fioriti a Santarcangelo il 15 e 16 maggio.
    Complice un timido raggio di sole, siamo andati a curiosare tra i Giardini d’Autore di Villa Lodi Fé a Riccione, mostra mercato di piante e fiori che ha accolto circa 6mila visitatori tra sabato 20 e domenica 21 marzo. E ancora, il mercatino domenicale dei fiori a Villa Verucchio, nella nuova piazza Europa, e la manifestazione legata a piante e fiori a Pennabilli. In mostra, alcuni ever green dei nostri giardini, ma anche rarità botaniche, piante insolite e qualche curiosità.

    Questione di aroma
    Sempre più diffusa è la tendenza a piantare in giardino erbe aromatiche, utilizzandole, oltre che per insaporire i piatti, come piante ornamentali. Ci si può sbizzarrire a seconda di gusto e destrezza: si va dalle più comuni rosmarino, salvia, basilico tipico italiano, origano, maggiorana, fino ad aglina, valeriana officinalis, rabarbaro, zafferana… Coltivarle è facile ed economico (una pianta di dimensioni medie costa dai 3 ai 5 euro). Hanno bisogno di sole e terreno ben drenato, è sconsigliato tenerle in casa. L’aroma è dovuto all’olio essenziale volatile che producono: toccandone le foglie, le cellule si rompono ed emanano il profumo, tanto più intenso quanto più è alta la temperatura.
    “Il loro utilizzo” spiega Marco Gramaglia, titolare di un vivaio specializzato in erbe aromatiche e medicinali nel torinese, “è legato a un fattore culturale. Sono piante usate fin dall’antichità dall’uomo per mascherare i difetti del cibo e dargli sapore. Oggi ne facciamo un uso molto limitato rispetto alla disponibilità che esiste in natura, la società tende a banalizzare”.
    Non ci credete? Lo sapevate che esistono 160 varietà di basilico, 3000 varietà e 30 specie di peperoncino e almeno un migliaio di varietà di salvia?
    C’è, poi, chi non si accontenta di coltivare piante aromatiche e appronta veri e propri orti sul balcone o in giardino. Sicuramente, gli ortaggi non hanno problemi di ambientazione, costano poco (1-2 euro per la pianta, molto meno per i semi, costo zero con l’autosemina), sono decorativi e se ci stanchiamo di vederli in giardino, basta mangiarli!
    Chi vuole essere ancora più originale può sperimentare la coltivazione delle erbe medicinali: non è difficile ma occorre l’esperienza di un erborista per utilizzarle perché anche le erbe più utili possono diventare dannose a dosaggi scorretti. Un esempio: aspirina e salice contengono entrambe acido acetilsalicilico, ma come stabilire la concentrazione nella pianta?

    Se son rose…
    Oscar Pantoli, Gabriella Assirelli, Mariella Calderoni, Catia Pantoli. Sono alcuni dei nomi che Giulio Pantoli ha dato alle sue rose, create dal 1950 ad oggi. Tanto è intimo l’amore che questo appassionato ibridatore di Castiglione di Ravenna ha per le sue rose, che fino a questo momento la collezione è rimasta privata. Pensionato, è l’unico ibridatore a portare avanti le rose italiane, quasi scomparse dietro la rosa inglese. Ha iniziato come floricoltore a 18 anni quando “c’erano pochi soldi e di rose neanche l’ombra perché non rendevano. Adesso le rose sono come una droga. Ogni mattina dopo il caffellatte io e mia moglie corriamo fuori a vedere se sono fiorite”.
    Il vivaio è il suo regno, alle 5 lui è già lì.
    “Ci vuole abnegazione, ma la fioritura poi è uno spettacolo”.
    Il segreto di tanta perseveranza?
    “A tutti piacciono le rose ma alcuni le amano. Gli ibridatori sono fra questi”.
    Giulio ha l’unico rammarico che nessun giovane segua le sue orme.
    “I giovani iniziano poi se non riescono subito si avviliscono, invece bisogna tener duro”.
    E dà la sua ricetta ai principianti: cominciate con le rose naturali che trovate per strada in autunno, portatele a casa, ripulitele, sgranatele e seminatele in terra e sabbia. Tenetele fresche e in primavera, quando escono le foglie e la pianta è di 10 cm circa, travasatele in terra e torba in mezz’ombra. Curatela e a giugno vedrete che fioritura!

    Il re dei fiori
    Dalle rose alla regina dei fiori, la peonia. O almeno, la chiamavano così in Cina, dove era nota già nel 1000 a.C. e tanto apprezzata da guadagnarsi, nel 600 d.C., la protezione dell’imperatore. Longeve, maestose e resistenti, sono adatte a ogni tipo di giardino purchè il terreno sia ben drenato: resistono al caldo e al freddo, ma temono l’acqua stagnante. Ne esistono circa 3000 varietà tra “erbacce”, che spariscono in autunno per ricomparire in primavera ed “arbustive”, che mantengono tutto l’anno il tronco in legno e possono raggiungere anche 1.5 metri di altezza. Tutte le peonie fioriscono una volta all’anno, per un periodo che varia da specie a specie ma che in genere non supera il mese e mezzo

    L’orchidea
    Fra 35.000 specie botaniche e 400.000 ibridi, come orientarsi nella scelta dell’orchidea? È fondamentale comprarla da coltivatori diretti perché le orchidee importate sono forzate: in 6 mesi fanno compiere alla pianta un ciclo vitale di 18-20 mesi, con fertilizzanti e luce artificiale 16 ore al giorno. Perciò una volta a casa in poco tempo sfioriscono e raramente rifioriscono l’anno dopo. Meglio scegliere piante che si adattano in casa, cioè ibridi rustici e resistenti (si riconoscono perché i fiori sono più piccoli): Phalenopsis tra le epifite, Phapiopedilum tra le terricole, Cymbilium e Cambria.

    Romina Balducci