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È il tempo dell’essenziale

Nicolò Anselmi, Vescovo di Rimini

Mercoledì 14 febbraio, giorno delle Ceneri, inizia la Quaresima, un tempo liturgico che personalmente desidero moltissimo. È quello che preferisco perché tutta la Chiesa – ed io con la Chiesa – viene condotta nel deserto con Gesù per ri-scoprire ciò che è essenziale, e con Mosè per un cammino di liberazione e di ingresso nella terra promessa, un vero e proprio cammino di conversione.

Questi 40 giorni che ci separano dalla Pasqua offrono la possibilità di un cammino spirituale intenso, alla riscoperta di ciò che è essenziale.

Il Vangelo ci racconta che un giorno uno scriba chiede a Gesù qual è il comandamento più importante. Gesù risponde che è amare Dio con tutto il proprio cuore, con tutte le proprie forze, con tutta la propria mente e amare il prossimo come se stessi. Questo è l’essenziale della vita cristiana, e vorrei dire della vita.

Attraverso quelle opere che la tradizione ci consiglia – digiuno, elemosina e preghiera – , la Quaresima ci offre la possibilità di realizzare questo essenziale. Il digiuno infatti ci aiuta a tralasciare le cose inutili, a non perdere tempo, ad allontanare da noi tutto ciò che è superfluo: arrabbiature gratuite, orgoglio, rancore ferito. Ci aiuta a fare attenzione al nostro vero bene.

L’elemosina è una proposta di attenzione agli altri. Rinunciando a ciò che è veramente voluttuario, si possono risparmiare oggetti e denaro che potremo mettere in comune con il resto dell’umanità. Questa generosità che scaturisce dal digiuno quaresimale ci dona gioia perché c’è più gioia nel dare che nel ricevere. L’elemosina quindi va a braccetto con l’amore per il prossimo. La preghiera è legata intimamente al nostro rapporto con Dio. Pregare è amare Dio, incontrarlo, stare con lui, parlargli, sentire il suo sguardo benevolo su di noi, ringraziarlo per tutti i doni che abbiamo ricevuto, per la consolazione e la misericordia con cui quotidianamente ci accompagna.

Papa Francesco ha definito il 2024 “anno della preghiera”, in preparazione al Giubileo 2025. Ma la preghiera non sono le preghiere. Queste sono testi scritti da altri, in qualche caso addirittura dettati da Gesù. Quando i discepoli gli chiedono: “Insegnaci a pregare”, lui propone una preghiera, il Padre Nostro. Le preghiere sono utili, le impieghiamo magari quando siamo in gruppo e tutti recitiamo la stessa preghiera o quando non sappiamo che cosa dire e allora ci appoggiamo alla saggezza e alla spiritualità di santi e padri della Chiesa.

La preghiera però è un rapporto privilegiato con il Padre e lo Spirito Santo, che Gesù per primo ha intessuto. I Vangeli ci raccontano che si alzava di buon mattino per pregare, per stare assieme a suo Padre, per parlargli e avere un rapporto intimo, aprirgli il proprio cuore, le proprie preoccupazioni, la propria sofferenza.

Pregava Gesù, possiamo immaginare quanto bisogno abbiamo noi di alimentare questo rapporto col Padre.

La preghiera è anche quella liturgica. La Quaresima sia allora l’occasione per vivere meglio, con più attenzione e frequenza le liturgie domenicali ma anche quelle feriali: la s. Messa, la liturgia delle ore, il sacramento della riconciliazione.

Oltre alla liturgia ci sono le preghiere popolari, come la Via Crucis e il rosario.

In questo tempo di Quaresima i sacerdoti vengono a visitare le nostre case, per la tradizionale visita alle famiglie e la benedizione delle abitazioni. Insieme a loro talvolta ci sono diaconi, ma anche laici, religiosi o religiose. È una bella occasione: accogliamoli con fiducia e gratitudine perché è la comunità cristiana che viene dell’a visitarci, e questa comunità è accompagnata e preceduta dallo spirito del Signore risorto, che viene nelle nostre famiglie per benedirle e far sentire la sua presenza.

Invito me stesso e tutti noi a prepararci adeguatamente a questo momento pieno di grazia con Gesù nel deserto, con Israele nel cammino di liberazione che è il nostro cammino, a vivere bene questo tempo così importante per giungere a Pasqua adeguatamente preparati, con la consapevolezza di quanto sia grande l’amore di Dio per noi, la sua incarnazione, l’aver accolto la morte e celebrato la risurrezione.

Buona santa quaresima a tutti!