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Discariche abusive: a volte ritornano

Ogni tanto tornano episodi di scoperte di inquinanti lungo il torrente Marano o di discariche abusive di materiali altamente pericolosi. L’ultima è della settimana scorsa: cumuli di macerie edili, contenitori pieni di oli ed altri prodotti chimici sono stati trovati in un luogo che al contrario dovrebbe essere protetto dai pericoli per l’ambiente come un parco comunale dove, è bene ricordare, nella buona stagione si recano i bambini a giocare. I depositi abusivi erano appena un poco nascosti alla vista da boschetti e roveti, alla vista solo da terra e dalla strada che percorrendo la vallata costeggia appunto il parco ma non dall’alto. Infatti la scoperta è stata effettuata da un elicottero in perlustrazione per cercare abusi edilizi. L’area purtroppo non è nuova a simili scoperte, non risale a molto tempo fa l’ennesimo episodio di degrado del torrente, con la presenza di macchie di acque nere o la denuncia del forte carico inquinante alla foce da parte di Goletta verde ancora nel 2009. La trafila di segnalazioni dura da decenni, da quando si sono cominciati a rilevare periodici sversamenti nell’alveo di liquami tossici da scarichi industriali (tempo fa vennero sospettate aziende di Ospedaletto, più di recente ditte sammarinesi) o depositi abusivi di materiali come quelli trovati recentemente. La situazione è piuttosto allarmante e non a caso il corso d’acqua, che non è né lungo né ha una portata tale da smaltire i carichi inquinanti, nelle rilevazioni dell’Arpa, sostanzialmente, viene sempre definito di qualità ambientale complessivamente scadente. Gli stessi depositi appena ritrovati sono molto pericolosi anche perché si trovano a pochi metri dalla sede del torrente, cioè alla portata delle piene, inevitabili con lo scioglimento della neve di questo periodo e con l’aumento della portata per le prossime piogge primaverili.
Non va meglio al Tavollo, il torrente che segna il confine sud della provincia e dell’Emilia Romagna. Legambiente Marche l’ha definito il fiume più inquinato della vicina regione nel 2011, riprendendo un analogo giudizio di Goletta verde risalente all’estate 2010. In questo caso oltre al grave problema della presenza di inquinanti (chimici ed organici per gli scarichi fognari) nel corso d’acqua c’è quello delle esondazioni, una minaccia sempre incombente secondo le organizzazioni ambientalistiche che denunciano la scarsa attenzione alla pulizia dell’alveo fluviale da parte di tutte le autorità.

Maurizio Casadei