Home Cultura Digitale o di carta, che libro sarà?

Digitale o di carta, che libro sarà?

Testo ed informatica. Libri ed elettronica. Bit e lettura. Negli ultimi mesi questi termini compaiono sempre più spesso accostati l’un l’altro, per via del gran successo, perlomeno tra i media, che stanno riscuotendo gli e-book-reader, veri e propri lettori di libri elettronici, che consentono di accedere, più o meno comodamente, a contenuti in precedenza prerogativa della sola carta stampata.
A presentare anche al pubblico riminese questi strumenti, offrendo la possibilità di toccarli con mano, contribuisce l’editore riminese doc Mario Guaraldi, tra i primi a sostenere, in Italia, la necessità di un rinnovamento del modo di fare editoria, che non prescindesse dall’utilizzo delle nuove tecnologie. L’incontro, “e-Book: la quarta rivoluzione”, tenutosi presso la libreria Mondadori di Piazza Tre Martiri, è stato così l’occasione di provare numerose marche e modelli di macchinette, come le chiama affettuosamente l’editore, che è anche professore di Storia evolutiva dell’Editoria libraria all’Università di Urbino. Alquanto numerosa, infatti, la tipologia di dispositivi attualmente presenti sul mercato, a prezzi ancora abbastanza alti (da 300 euro in su), ma probabilmente ben presto destinati a calare sensibilmente.
Tra gli attori di questo nuovo mercato editoriale presenti a Rimini, si segnala Nicola Cavalli, librario milanese che gestisce, nella città meneghina, la Libreria Ledi – International Bookseller (www.ebook-readers.it). Cavalli vuole precisare la differenza tra lettori di e-book dotati di carta elettronica, tecnologia che usa un vero e proprio inchiostro elettronico e consente di leggere tranquillamente alla luce del sole, come qualsiasi libro, senza stancare gli occhi, e strumenti quali l’iPad, recentemente lanciato da Apple, che è più simile invece, ad un computer, e consente l’accesso anche a immagini, video e musica, a scapito di una maggiore difficoltà nella lettura, se esposto direttamente alla luce solare.
Giulio Blasi cita Medialibrary, progetto concepito e sviluppato tra Bologna e Milano, e rivolto in particolar modo alle biblioteche, ai cui utenti consente di accedere a qualunque genere di contenuto digitale (audio, video, testi, banche dati a pagamento, testi storici in formato immagine, archivi iconografici, audiolibri, libri digitalizzati, e chi più ne ha, più ne metta…). Secondo Blasi, passata la fase attuale di infatuazione tecnologica per i dispositivi, sarà interessante vedere che tipo di rapporto gli utenti italiani instaureranno con tale modalità di fruizione dei testi. Mentre in alcuni paesi, gli Stati Uniti ad esempio, il tasso di diffusione degli e-book è assai elevato, con un numero di titoli distribuiti pari quasi al milione, nel Bel Paese, al momento, non sono più di 5.000 i testi disponibili. A questo si deve anche aggiungere, che gli utenti americani sono abituati, già dalla fine degli anni ’80, a servirsi, presso le proprie biblioteche cittadine, di tale modalità di diffusione delle informazioni, il che ha contribuito a creare in essi una vera e propria cultura dell’e-book, che da noi è invece assente.
Molte anche le voci a favore di un sostanziale dualismo tra e-book e libro tradizionale. Tra queste, quella di Piero Meldini, scrittore e per lungo tempo direttore della Biblioteca Gambalunga di Rimini. Per Meldini la digitalizzazione sarà sempre più necessaria, per consentire alle biblioteche di svolgere il loro compito di conservazione dello scibile umano, compito reso attualmente sempre più arduo dall’ormai cronica carenza di spazi adatti. È dunque ipotizzabile, secondo lo scrittore riminese, pur evitando di precipitarsi in avventate “fughe in avanti”, una duplice modalità di lettura: una, più veloce, alla ricerca di informazioni, nelle quali essa è da intendersi più che altro come uno strumento; un’altra, invece, più lenta, in cui si gusta quanto si legge, e per la quale, il libro tradizionale ha ancora molto da dire. Se per quanto riguarda musica e immagini siamo già assolutamente preparati all’utilizzo attraverso supporti tecnologici, sul fronte della lettura le cose cambiano drasticamente. Il libro è un mezzo ergonomicamente perfetto al fine del suo utilizzo, uno strumento comodo e naturale, difficilmente sostituibile daIl’e-book, almeno per il momento.
Per chi volesse approfondire l’argomento, Guaraldi ha reso gratuitamente disponibili online due testi dedicati: uno è Gli orizzonti dell’editoria online, di Serena Fusco, scaricabile all’indirizzo http://www.guaraldi.it/download/free/orizzonti_editoria.pdf, e contenente un’accurata analisi delle opportunità e delle minacce della nuova editoria in rete attraverso l’esperienza degli editori che hanno accolto la sfida dell’e-book; l’altro è Manifesto dell’Editore del XXI secolo di Sara Lloyd, ovvero come gli editori tradizionali possano riposizionarsi nel flusso mutevole dei media ai tempi della rete, e scaricabile all’indirizzo http://www.box.net/shared/q6swwhjc40.
I due libri sono disponibili pure su carta. Buona lettura. Cartacea o elettronica, la scelta è sempre del lettore.

Fabio Parri