Home Vita della chiesa Da Norvegia e Brasile ecco le prime adozioni

Da Norvegia e Brasile ecco le prime adozioni

La campagna è appena partita ma le prime adozioni sono già arrivate, nero su bianco, dall’Italia e dal mondo, segno ulteriore di quanto la vita e la testimonianza di Alberto Marvelli superi i confini.
A poche settimane dall’apertura di “Adotta un frame”, un fotogramma, l’iniziativa relativa ad una partecipazione popolare al docu-film “Siamo fatti per il cielo” dell’«ingegnere della carità”, il Centro di Documentazione può già orgogliosamente mostrare le prime risposte, e tutte molto partecipate.

Quella di Stefano Chiti, ad esempio. Chiti è un modenese che vive in Norvegia da alcune stagioni, ma da anni è in contatto con il Centro di documentazione Marvelli per via di una grazia ricevuta da Alberto nel 2004 dopo un grave incidente stradale. “Cerco ogni anno di fare una visita a Rimini al Centro e alla tomba del beato. – ha scritto Chiti – Mi è piaciuta molto l’idea di realizzare un video sulla vita di Alberto”.

L’adozione della famiglia Ghinelli di Rimini parte da lontano. Enrico è uno dei testimoni che compare anche nel frame di lancio del docu-film. La famiglia ha deciso di effettuare un’offerta unica, per dedicarla alla memoria di Enrico, del figlio Claudio e del nipote Luca. Sulla bacheca di questo giovane ragazzo, subito dopo la morte, è stata trovata la copia di un bigliettino con la calligrafia del nonno Enrico, in cui si chiedeva l’intercessione di Alberto per la vita eterna. Enrico si è sempre considerato uno “scampato” dalla strage alla Stazione di Bologna: era uscito alla sala di aspetto per rincorrere due ragazze che necessitavano di informazioni circa un treno, un gesto che lui stesso aveva imparato da Marvelli. “Quando l’ho sentito raccontare l’episodio della gita in bici – confida il figlio Riccardo, insegnante a riposo e apprezzato fotografo e collaboratore de ilPonte – ho capito che il ricordo di quelle spinte sul sellino gli era rimasto dentro e lo aveva indotto ad uscire dalla sala di aspetto per cercare quelle due ragazze che forse non avrebbero saputo cavarsela da sole”.

Altre adozioni alla causa sono poi giunte dal Brasile e da Fasano, in Puglia: qui una compagnia giovanile ha donato l’incasso del musical Seven Days with you. Altre ancora sono in arrivo.