Da 20 anni un’amicizia senza barriere

    Lo slogan in italiano forse è un po’ ingarbugliato ma per il linguaggio del cuore è comunque efficace. Recita così: “Un gruppo di amici che fa cose che farebbe comunque, ma le fa assieme ad altri amici che altrimenti queste cose non riuscirebbero a fare…”.
    Recita così e lo recita da vent’anni, tanti quanti ne ha il gruppo Isaia 35 che lo “sbandiera” fin dalla nascita. Vent’anni di un’esperienza di amicizia senza barriere attraverso la quale rendere libero il tempo del tempo libero dei giovani.
    1988, secondo lunedì di avvento. Un gruppetto di giovani è riunito in una stanzetta della sede della Comunità Papa Giovanni XXIII. Un desiderio accomuna i presenti: vivere un’amicizia senza barriere, aperta a tutti, soprattutto a chi pensa di non aver amici. Come altre volte, l’incontro comincia leggendo le letture proposte dalla liturgia del giorno. Ascoltando la profezia di Isaia al capitolo 35, “per noi fu come essere letti nel profondo delle proprie intenzioni. – assicura Giorgio Mezzini, uno dei fondatori, oggi insegnante nelle scuola superiore – «Dite agli smarriti di cuore: Coraggio! Non temete, ecco il vostro Dio…. Allora sì apriranno gli occhi dei ciechi, si schiuderanno gli orecchi dei sordi e lo zoppo salterà come un cervo… felicità perenne splenderà sul loro capo… e fuggiranno tristezza e pianto». Fu la scoperta di tre semplici ingredienti capaci di fare autentici i nostri legami d’amicizia: il saper guardare in Alto così da sentirsi dire «Coraggio!», l’aprirsi gli occhi l’un l’altro sulla propria realtà donandosi valore oltre le apparenze, e il costruire occasioni di festa capaci di far fuggire tristezza e pianto”. Il nome del gruppo era già pronto: “Isaia35”, naturalmente.
    Il primo passo di questa amicizia senza barriere si concretizza nella festa di carnevale 1989: a inauguarare in allegria questo cammino si ritrovano ottanta ragazzi. Da allora sono tanti i volti e le storie che hanno attraversato e animato la vita del gruppo, nelle vacanze estive, nelle gite e nelle feste, ma anche nei momenti di preghiera e di riflessione, di organizzazione e di formazione. I legami sono diventati autentiche esperienze di condivisione, capaci di nutrire reciprocamente di senso e di speranza, di giustizia e di gioia di vivere.
    Cristina, che ha incontrato il gruppo sin dai primi tempi e ancor oggi ne vive il respiro da protagonista, così racconta il gruppo Isaia35: “Se penso all’anima del gruppo, quello che mi passa per la testa e nel cuore è la bellezza di un’amicizia che va oltre i soliti schemi, che mi fa incontrare persone a cui molti non si vogliono legare e che forse un po’ «spaventano» per la loro diversità. Ma è proprio il legame con questa diversità, cioè con l’originalità di ognuno, che mi libera e mi dona una gioia grande: il cuore lo sento proprio «ardere»… In questa condivisione non incontro solo il volto dell’altro ma incontro anche il mio vero volto, incontro me stessa più nel profondo”.
    Il “Manifesto” del Gruppo è uno spartito intonato, da “suonare” con sette note (DOnare, REndersi vivi, MI interessa, FArsi, SOLo legandosi, LA vera festa) con gli strumenti della condivisione (ogni spazio fa al caso nostro), dell’incontro, e della preghiera, personale e comunitaria. Letizia, un’altra amica delle origini, offre un altro spunto. “Credo che la proposta di amicizia del gruppo Isaia35, oltre che una valenza di giustizia, perché la solitudine non la merita nessuno, abbia anche un forte valore educativo. Fare l’esperienza che legandosi ci si libera (dalla solitudine, dalle maschere) e che donandosi gratuitamente, si assapora una gioia semplice e autentica è essenziale per chiunque, soprattutto per chi è giovane e in ricerca di senso. Allora festeggiare il compleanno del gruppo non è per celebrarci, piuttosto è l’opportunità per far conoscere una proposta che sarebbe giusto fosse presente – è un nostro sogno – in ogni quartiere, in ogni parrocchia…”.
    Per far festa e approfondire il percorso di questi vent’anni del gruppo, sono in programma tre appuntamenti. Si comincia venerdì 20 febbraio (ore 21) presso la chiesa di San Giuliano Borgo con una “Preghiera senza Barriere”. Il secondo passo è previsto domenica 22 febbraio (dalle ore 15) alla colonia “Stella Maris” di Marebello: “Venti da Favola” sarà una grande festa di carnevale con musica dal vivo, giochi, animazioni e sfilata con maschere dal mondo delle favole. Infine, venerdì 27 febbraio (ore 21) nel salone della parrocchia “La Resurrezione” alla Grotta Rossa, “Educarci alla reciprocità” incontro di approfondimento e formazione con pennellate di psicologia, pedagogia e spiritualità, per fare un quadro del cammino e continuare a sognare senza barriere. (c.z.)