Home Vita della chiesa Comunità e solidarietà così “spendiamo” l’8×1000

Comunità e solidarietà così “spendiamo” l’8×1000

INTERVISTA. Mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI)

Qual è il valore della firma dell’8xmille alla Chiesa cattolica?

Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica ha un valore enorme in termini di solidarietà e democrazia. Con le risorse a disposizione si va incontro ai bisogni degli ultimi, di chi non ha un tetto o un lavoro, di chi è vittima della tratta, di chi si ritrova in condizioni di disagio, dei bambini, di chi deve curarsi, di chi sfugge da guerre, catastrofi naturali ed emergenze. Insomma, di chiunque abbia necessità, sia italiano che straniero. E questo accade nelle grandi città, nei piccoli centri e nelle periferie, negli angoli più dimenticati del mondo.

Come previsto dalla legge, i fondi possono essere utilizzati per le esigenze di culto e di pastorale, per gli interventi caritativi nelle Diocesi e nei Paesi in via di sviluppo oltre che per il sostentamento del clero. Concretamente, con l’8xmille si riesce a restituire dignità a un’umanità spesso ai margini e soaerente e a dare supporto ai sacerdoti sul territorio e al di là dei confini nazionali. La firma è un gesto semplice, che non costa nulla, ma ha ricadute importantissime per la comunità, per il welfare, per il bene comune perché le risorse permettono di combattere il degrado sociale, di promuovere il volontariato e la corresponsabilità, di favorire la creatività delle comunità ecclesiali, di recuperare e tutelare il patrimonio artistico e culturale dei nostri territori. In sintesi, di salvare vite umane e di prendersi cura dell’uomo, in ogni contesto, a qualunque latitudine.

L’8xmille ormai in vigore dal 1990, ha cambiato, secondo Lei, il volto della Chiesa in Italia e nei Paesi in via di sviluppo?

Basta scorrere i dati del Rendiconto, che ogni anno viene pubblicato, per comprendere quanta speranza, quanto bene e quanta dignità scaturiscono dalle firme dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Solo nel 2023, per gli interventi caritativi in Italia, sono stati destinati 150 milioni di euro, ripartiti tra le 226 Diocesi, mentre sono stati approvati ben 440 progetti a livello internazionale, per sostenere alfabetizzazione e scolarizzazione, salute, formazione professionale in campo sanitario, agricolo-ambientale, economico e cooperativo e delle comunicazioni sociali, promozione umana e difesa delle etnie minoritarie. Sono cifre, numeri, percentuali da cui traspaiono volti, storie, sogni e ripartenze, dedizione, pezzi di strada fatti insieme, mani tese e sorrisi condivisi.

A fronte del calo progressivo delle scelte 8xmille a favore della Chiesa cattolica che appello farebbe ai cattolici perché firmino e invitino a firmare per la Chiesa cattolica?

In un tempo di divisioni e contrapposizioni crescenti, è urgente riscoprire l’importanza di valori come il bene comune, la solidarietà, la partecipazione. Firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica fa la diaerenza, spesso anche tra il vivere e il morire, per migliaia di persone. Non è retorica, ma realtà.

Io stesso ho avuto modo di constatarlo in diverse occasioni, ad esempio in Siria e in Libano, dove i poveri ora possono curarsi e nutrirsi, in situazioni in cui altrimenti sarebbe stato impossibile.

Tutti, sia chi presenta il 730 o il Modello Redditi Persone Fisiche, ma anche i pensionati e chi non è obbligato a presentare la dichiarazione, possono contribuire – senza costi, perché l’8xmille non è una tassa in più – a mettere in circolo amore, bellezza e speranza. E questo fa bene a chi di queste risorse ne usufruisce, alla Chiesa, allo Stato e al suo welfare, alla società, a ciascuno. Provare per credere.

GUIDA ALLA FIRMA

Chi può firmare? Tutti possono firmare!

Chi presenta il 730 o il Mod. Redditi

Tutti coloro che possiedono redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati sia che debbano presentare il 730 (entro il 30 settembre) o il modello Redditi (entro il 31 ottobre), la scelta va espressa in sede di dichiarazione firmando nel riquadro dedicato alla Chiesa Cattolica.

Anche chi non deve presentarli può firmare entro il 31 ottobre

Chi è esonerato dallobbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi può comunque effettuare, entro il 31 ottobre, la scelta per la destinazione dell8, del 5 e del 2 per mille dellIrpef, presentando, in busta chiusa, la scheda unica di assegnazione che trovi allegata alla CU (Certificazione Unica): – allo sportello di un ufficio postale; – a un intermediario abilitato (CAF, commercialista) che deve rilasciare, una ricevuta attestante limpegno a trasmettere la destinazione; – direttamente attraverso i servizi telematici dellAgenzia delle Entrate.

La busta da utilizzare per la presentazione della scheda deve recare lindicazione “Scheda per le scelte della destinazione dellotto, del cinque e del due per mille dellIrpef”, il codice fiscale, il cognome e nome del contribuente.