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Il Codice è sempre celeste?

Sviluppatasi e fiorita attraversando filosofia e poesia, arte e religiosità, la sapienza astrologica rinascimentale ha incontrato la netta opposizione di papa Sisto V all’inizio del 1586. Con la Bolla Coeli et terrae, il pontefice proclamava solennemente che l’uomo non può presumere di elevarsi alla conoscenza degli eventi futuri, riservata esclusivamente a Dio, al cui solo sguardo ogni cosa è “nuda e aperta”. La Bolla papale metteva così al bando ogni genere di divinazione e lasciava all’astrologia il dubbio onore di aprire l’elenco delle dottrine illecite e superstiziose. Posta sullo stesso piano del lancio delle sorti o delle evocazioni del demonio negli specchi e nelle caraffe d’acqua, l’astrologia è condannata come uno dei prodotti più deleteri della superbia dell’uomo. Il documento papale, evidenziando esclusivamente l’aspetto divinatorio dell’astrologia e attribuendo ogni pratica magica all’intervento dei demoni, sanciva il tramonto di una stagione in cui le dottrine occulte avevano goduto di ampia diffusione e fioritura, non soltanto a livello popolare ma soprattutto presso i dotti e le università, le corti dei papi e dei prìncipi.
Nel XX sec., una volta superati, seppure a fatica, imbarazzi e pregiudizi storiografici che le liquidavano sotto la generica etichetta di superstizioni, la sapienza astrologica rinascimentale ha suscitato una crescente attenzione da parte degli storici, diventando un oggetto legittimo di ricerca. Su di esse è così sorto un ampio e variegato dibattito riguardante il loro status, il ruolo giocato all’interno della cultura dell’epoca, i rapporti con altri settori del sapere, i contesti filosofici di riferimento.
Alla sapienza astrologica rinascimentale è dedicato il programma autunnale della rassegna “I Maestri e il Tempo” dal titolo “Il Codice celeste. L’Astronomicon di Basinio e la cultura del Rinascimento”, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, che in questa nona edizione coglie il grande anniversario dei 400 anni della Biblioteca Gambalunga per una collaborazione che impreziosisce i quattro nuovi appuntamenti in calendario.
“L’apprezzamento del pubblico riminese per le conferenze che organizziamo non è casuale. – è giustamente orgogliosa Linda Gemmani, Presidente della Fondazione – Abbiamo visto, ad esempio, con quale attesa e partecipazione sia stata vissuta la presentazione del volume sul Trecento riminese in Sant’Agostino che abbiamo finanziato insieme a Crédit Agricole. Non vogliamo dare risalto al passato per fare un’operazione nostalgia, ma per recuperare quella bellezza che fa parte delle nostre radici e che è oggi quantomai necessaria”.
Gli appassionati, attraverso un percorso che spazia tra filosofia e poesia, religione e arte (curato da Alessandro Giovanardi e da Oriana Maroni, direttrice della Gambalunghiana), potranno quindi continuare ad apprezzare e conoscere in maniera più approfondita l’Astronomicon di Basinio, acquisito nel 1992 dalla Cassa di Risparmio di Rimini e parte oggi della Collezione Crédit Agricole Italia, visibile per la prima volta al pubblico nella mostra in corso alla Biblioteca, Per Documento e Meraviglia. Si tratta di un capolavoro della poesia astrologica dell’Umanesimo malatestiano: il codice di Basinio è un piccolo gioiello, finemente miniato ed è un esemplare unico (esistono non più di una dozzina di copie dell’Astronomicon nel mondo) scritto durante il fiorire della Corte di Sigismondo Malatesta, signore di Rimini, nel 1455.
Gli incontri si terranno del Salone delle Feste di Palazzo Buonadrata, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, punto di riferimento per gli appuntamenti culturali.
I quattro appuntamenti del ciclo autunnale, in calendario da venerdì 15 novembre a sabato 14 dicembre, si aggiungono ai primi sei organizzati a primavera con ottimo successo di pubblico.
L’avvio (venerdì 15 novembre, alle 17.30) è dedicato a “L’Immaginario astrologico rinascimentale”, e vedrà ospite lo storico dell’Arte Maurizio Ghelardi, docente alla Scuola Normale Superiore di Pisa e allo IUAV di Venezia: presenterà il suo nuovo volume Aby Warbug, Astrologica. Saggi e appunti 1908-1928, edito da Einaudi.
A coloro che acquisteranno a prezzo speciale il volume sarà omaggiato (fino ad esaurimento scorte) il libro d’arte Il Tempio della Meraviglia. Gli interventi di restauro al Tempio Malatestiano per il Giubileo (1990-2000), a cura di Cetty Muscolino e Luca Canali.
“Basinio e la gara tra il greco e il latino: la corte di Rimini avamposto del Rinascimento’ è il titolo del secondo incontro (venerdì 22 novembre). Ospite: Monica Centanni, filologa classica dello IUAV di Venezia e dell’Università di Catania.
Toccherà al curatore del ciclo Alessandro Giovanardi, storico e critico d’arte, docente d’iconografia e iconologia all’ISSR di Rimini e San Marino-Montefeltro, intervenire nel terzo appuntamento in calendario (venerdì 29 novembre) con “Angeli e Demoni. Il cielo scolpito del Tempio Malatestiano”. “Nel cielo e sulla terra. L’Astronomicon di Basinio e altri esempi” chiuderà la rassegna (sabato 14 dicembre), con l’incontro di Fabrizio Lollini, storico dell’arte e iconologo dell’Università di Bologna.
Tommaso Cevoli