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Cinquant’anni di impegno per la pace: la Comunità Papa Giovanni XXIII celebra la scelta della nonviolenza attiva

Cinquant’anni fa la firma della Convenzione tra la Comunità Papa Giovanni XXIII e il Ministero della DifesaUn anniversario che si intreccia con il Centenario della nascita di don Oreste Benzi. Previsti un concorso, un convegno e attività nelle scuole per promuovere una cultura della pace
Nel 1975, con la firma della Convenzione con il Ministero della Difesa, iniziava il percorso di impegno concreto della Comunità Papa Giovanni XXIII per la costruzione della pace attraverso l’obiezione di coscienza e la nonviolenza attiva. Cinquant’anni dopo, l’associazione celebra questo traguardo con uno sguardo rivolto al futuro.

Un cammino lungo cinquant’anni tra servizio civile e obiezione di coscienza

«Il 13 maggio 1975 la Comunità Papa Giovanni XXIII siglava la Convenzione con il Ministero della Difesa, aprendo le porte delle proprie case famiglia agli obiettori di coscienza al servizio militare. Oggi celebriamo il Cinquantesimo anniversario da quel passaggio storico che ha segnato l’inizio di un impegno concreto e quotidiano della nostra associazione verso la costruzione di una pace frutto di giustizia sociale, basata sulla scelta della nonviolenza attiva. Questo impegno prosegue tutt’oggi con uno sguardo all’attualità e un orientamento al futuro».

È quanto dichiara Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Nel corso di questi cinque decenni, l’associazione ha contribuito in modo determinante allo sviluppo del Servizio Civile Universale, aperto a uomini e donne, sia in Italia che all’estero. Questo impegno si è tradotto anche in atti di disobbedienza civile e in denunce pubbliche, orientati alla costruzione di un’alternativa nonviolenta al sistema bellico e a ogni forma di oppressione e ingiustizia.

Volontari in prima linea per la costruzione della pace

«Le nostre radici si fondano sul rifiuto della guerra e sull’obiezione all’uso della violenza – continua Fadda –. Oggi continuiamo a condividere la vita con chi è vittima dei conflitti armati e della violenza. È questo che fanno le centinaia di volontari e volontarie in servizio civile che in Italia e all’estero ogni anno si impegnano per la costruzione di una società fondata sulla pace, attraverso interventi di prevenzione, educativi, di promozione dei diritti umani e di inclusione delle persone fragili. È questo che fanno i volontari e le volontarie del Corpo Nonviolento di Pace Operazione Colomba in Ucraina, Colombia, Palestina, Siria/Libano, Cile e Grecia. È questo che ogni membro dell’associazione fa ogni giorno, aprendo la propria casa all’accoglienza per restituire dignità alle vittime di ingiustizie e disuguaglianze sociali, rendendole protagoniste di nuovi cammini».

Nel nome di don Oreste Benzi: un programma di iniziative per educare alla pace

In occasione di questa significativa ricorrenza, la Comunità Papa Giovanni XXIII promuove una serie di iniziative che si inseriscono nel Centenario della nascita del fondatore don Oreste Benzi, volte a rilanciare l’impegno per la pace.

Tra le attività previste: un concorso artistico-culturale rivolto alla cittadinanza, un convegno e laboratori di educazione alla pace destinati alle scuole delle province di Rimini e Forlì, nonché a gruppi Agesci.

Il programma dettagliato delle iniziative e le modalità di partecipazione saranno presto disponibili online. Tra esse anche il webinar Oltre il riarmo: alternative possibili.