Home Attualita C’è un bene che lievita nel Forno Galeotto

C’è un bene che lievita nel Forno Galeotto

Quando la solidarietà lievita è capace di mettere in tavola sapori, amicizia e ottimismo per un futuro più “saporito”. La Caritas di Torre Pedrera è uno degli ultimi avamposti di Rimini nord. La fila di mano tese e volti segnati dalla fatica è però la stessa che si ritrova in via Madonna della Scala o a Villa Verucchio.

Con l’aggravante che i piccoli lavoretti che solitamente segnano la stagione estiva e danno sollievo a molte famiglie bisognose, quest’anno causa Covid sono stati praticamente ridotti allo zero.

Anna è una delle cinque volontarie della Caritas locale. L’incontro con Arianna è di quelli fatali, mai casuali. Una scintilla. “Da un discorso tra amiche davanti a casa, con la consapevolezza di esser più fortunati di altri e l’esigenza di restituire qualcosa alla nostra piccola comunità, è nato un piccolo progetto” si schernisce Arianna. Insieme con gli amici Emanuela, Paolo e Davide, ha ‘sfornato’ anni fa il Forno Galeotto, una piccola azienda nata da una passione per i lievitati, e condita dalla voglia di Arianna di tornare a casa dopo tante stagioni di professione legale a Milano.

Galeotto destina il 10% del fatturato dal 26 novembre all’Epifania 2021 alla Caritas di Torre Pedrera. Kit, confezioni singole di biscotti, pasta fresca e piadine: tutto quello che Galeotto produce con passione e professionalità può essere consegnato a casa, e finanziare così le necessità delle circa cinquanta famiglie che la Caritas ha in carico.

Non è finita. Natale è alle porte. Magari festività diverse, a causa delle restrizioni anti-Covid, ma pur sempre Natale.

Peccato che nel pacco per le famiglie più bisognose, la Caritas non possa inserire alcun cibo tradizionale. Forno Galeotto viene in soccorso: ogni famiglia troverà porzioni di tagliatelle fatte a mano. E già si guarda al futuro. “Se qualcuno vorrà darci una mano, a Pasqua potremo mettere in tavola un pranzo completo!” rilancia entusiasta Arianna.

La passione è la stessa che ha convinto Arianna, Davide, Manuela e Paolo a mettere le mani in pasta nel nome della qualità: dalle materie prime alla ricerca, alla sostenibilità ai valori etici, con attenzione alle filiere e scegliendo produttori che rispettano ambiente e dipendenti. Un piccolo percorso virtuoso racchiuso nel nome un po’ bizzarro di questa avventura.

Galeotto racchiude l’amore per le tradizioni, ma anche per la ricerca, per la terra, la Romagna, Paolo e Francesca, dove la follia, la fantasia, l’ironia accomuna un po’ tutti insieme alla generosità e al piacere di accogliere l’altro.

Non tutte le ciambelle riescono col buco, perlomeno non subito. “Ho dovuto fare scelte difficili e impegnative come imprenditore.- assicura Arianna – Puntare sulla qualità a Torre Pedrera significa portare le persone a fare un percorso. In un piccolo paese che vive sul turismo di massa e si aspetta prezzi bassi, significa educare i clienti e portarli a fare scelte diverse dalle solite. Significa rinunciare per tanto tempo agli incassi veloci. E con tanti problemi da risolvere”. Ma Galeotto ha tirato diritto: quattro soci rappresentano una grande forza uno per l’altro. “I rapporti umani per noi sono fondanti”.

Perché in un momento di crisi, una realtà del genere ‘investe’ sulla solidarietà, con questa iniziativa per Caritas? “Per dire grazie. Perché tutti abbiamo il diritto di vivere Natale come una festa. Per questo facciamo tagliatelle a mano e non compriamo un panettone all’ingrosso. Per questo realizziamo confezioni dedicate: anche l’«ultimo» della nostra comunità deve sapere che c’è chi pensa a lui.

Questa iniziativa è un regalo per noi che diamo più che per chi riceve”.