Rosso
alla deriva del calcio. Da vecchio scriba mai avevo visto una così alta recrudescenza di episodi razzisti. Nell’ultimo turno di serie A gli arbitri sono stati costretti ad interrompere due partite, a Roma e Verona. Nella capitale per i “soliti” cori pro-Vesuvio, a Verona verso Mario Balotelli, la cui unica colpa è quella di essere nato nero e di essere tornato a giocare in Italia.
I vermi brulicano non solo in serie A, ma anche nei campetti di periferia. Sabato scorso, in Brianza, un bambino di 10 anni impegnato in una partita di Pulcini, è stato definito “negro di merda” dalla mamma di un avversario. Un bambino, pensate un po’! Odio, intolleranza e mancanza di rispetto proliferano dappertutto, fuori e dentro lo stadio. E chi non lo ammette continua a nascondere la testa come lo struzzo. Come sportivi è ora di dire: basta! È ora che chi non la pensa come loro smetta di stare in silenzio. È ora che le mele marce vengano tolte dal ricchissimo paniere calcistico. Altrimenti i vermi lentamente lo intaccheranno prima e lo distruggeranno poi.
Azzurro
alla Virtus Romagna. La squadra femminile di calcio a 5 continua la marcia vincente e dopo cinque giornate è ancora imbattuta e solitaria capolista del girone B del campionato di A2. L’ultima vittoria ha avuto come vittima il Foligno.
Rosso
allo stato pietoso del terreno di gioco del ‘Romeo Neri’. Inaugurato in pompa magna appena qualche anno fa, è già buono per la raccolta delle patate. Il Rimini corre il serio rischio di giocare in trasferta anche le partite casalinghe. Come si sia arrivati alla rovina è il classico mistero italiano. Sarebbe bello che chi è preposto alla manutenzione del campo spiegasse i motivi dell’abbruttimento. Invece silenzio. Come continua il silenzio sul progetto Acquarena.