Home Attualita Cari nonni non siete soli

Cari nonni non siete soli

CISL: “IL FUTURO È DEGLI ANZIANI” Nel 2042 la popolazione “crescerà dell’1,6%, ma esclusivamente nelle fasce più avanzate”. Fiero: “Necessario affrontare la questione”. Lode al “ruolo attivo” del volontariato

L’Italia è un Paese per vecchi. E lo sarà sempre di più. Nonostante le aspettative di vita continuino ad allungarsi, la cronaca quotidiana restituisce spesso un’immagine cupa dei nostri ‘cari nonni’: solitudine, fragilità, truffe, soprusi. Gli anziani, celebrati a parole, finiscono troppo spesso ai margini. Ma non è solo ombra. Anche a Rimini non mancano esempi che raccontano l’altra faccia della medaglia: anziani che resistono, reagiscono, si fanno protagonisti. Come il riminese ultranovantenne che ha smascherato dei truffatori, o il gioielliere di Santarcangelo che ha messo in fuga dei rapinatori.

E accanto a loro c’è un mondo silenzioso ma instancabile: quello del volontariato, che ogni giorno costruisce reti di cura e vicinanza.

I numeri

Secondo i dati presentati dalla Cisl Romagna in occasione del quarto congresso della federazione dei pensionati (oltre 30mila iscritti sul territorio), nella provincia di Rimini gli over 65 sono 37.924, pari al 25% della popolazione. Rispetto al 2023, si registra un incremento di 566 unità. La tendenza si conferma su scala romagnola: in tutte le province si osserva un calo dei giovani tra 0 e 19 anni (da 195.014 nel 2012 a 190.431 nel 2022, pari al 17,07% della popolazione), e anche la fascia tra i 20 e i 64 anni si riduce, rappresentando oggi il 58,12%. Al contrario, cresce l’incidenza degli over 64: la fascia 64-79 sale dal 15,55% al 16,28%, e quella degli over 80 dall’7,21% all’8,53%.

Il futuro parla di una popolazione sempre più anziana”,  evidenzia Elena Fiero, segretaria confederale della Cisl Romagna.

Le proiezioni al 2042 indicano un incremento dell’1,16% della popolazione regionale, ma quasi esclusivamente nelle fasce d’età più avanzate: +3,4% a Rimini, +0,57% a Forlì-Cesena, mentre Ravenna è in calo (-2%). “ È una questione seria che va affrontata a livello di area vasta, coinvolgendo tutti i soggetti del territorio”, sottolinea Fiero.

La rete dell’assistenza è “ critica”

Regioni e comuni attraverso il sistema sanitario nazionale, offrono nei limiti del possibile (i finanziamenti disponibili) servizi agli anziani e alle persone con fragilità, ma la situazione dall’osservatorio Cisl non è delle più rosee. “ La situazione è critica. Nei distretti di Rimini e Riccione c’è un grave problema di carenza di posti letto nelle Cra, le Case residenza per anziani, con liste d’attesa che superano i 20 mesi.

Sia Rimini sia Riccione sono sotto l’indice del 3% di copertura richiesta rispetto al totale della popolazione over 75. Rimini è ferma al 2,3%, Riccione al 2,43%”, spiega Fiero. Pesa anche l’aumento lo scorso anno delle rette, che i sindacati sono riusciti “ a calmierare ottenendo dalla Regione un finanziamento di 10 milioni di euro per le famiglie con isee fino a 12.000 euro. Anche l’introduzione del criterio Isee è una novità che arriva grazie alla contrattazione dei sindacati”.

E per chi vive in famiglia?

La situazione non migliora. “ Le famiglie fanno moltissimo da sole”, prosegue Fiero. L’assistenza pubblica si traduce in appena tre ore settimanali. Eppure è dimostrato che la presenza familiare incide positivamente sull’aspettativa di vita.

Una nota positiva sono gli oss (operatori socio sanitari) di quartiere in servizio dal 2023 nel distretto socio sanitario di Rimini nord, che comprende anche la città capoluogo. “Vanno alla ricerca attiva delle persone anziane sole, che spesso non sono in grado di chiedere aiuto da sole”.

Resta però il nodo dei costi. Le badanti, figura chiave dell’assistenza domiciliare, “ rappresentano un impegno economico notevole: 1.700 euro al mese per una non convivente, 1.500 euro più vitto e alloggio per una convivente. Un totale di circa 20mila euro l’anno”. A questo si aggiungono i lunghi tempi per l’ottenimento dei certificati di invalidità e per accedere ai servizi di sollievo, per alleviare il carico assistenziale e offrire respiro ai caregiver familiari. Possono consistere, per esempio, nel ricovero per un certo periodo della persona assistita.

Anche la mobilità è un problema serio

Chi vive in collina o in montagna, magari per motivi economici perché lì le case costano meno che in centro, ha difficoltà a spostarsi. Il trasporto pubblico è carente, e Start Romagna è in difficoltà per la mancanza di autisti”, osserva Fiero.

L’enorme e prezioso ruolo del volontariato

Il volontariato è molto attivo”, fa notare però Fiero. “ L’Emilia Romagna è nota per questo e Rimini è un fiore all’occhiello”. Tra le iniziative più conosciute, c’è il Giro nonni della Caritas diocesana: ogni giorno per 365 giorni l’anno, una settantina di anziani, sparsi sul territorio di Rimini, ricevono non solo un pasto caldo completo, ma anche il sorriso e la compagnia di un volontario, a volte volto che incontreranno in quella giornata.

La stessa Cisl è attiva attraverso la federazione pensionati e alcune associazioni. “ C’è Anteas, che con i suoi volontari accompagna gli anziani a visite mediche, porta loro i farmaci o propone attività ricreative. Adiconsum assiste per lo più anziani (il 65% degli utenti) alle prese con truffe, tariffe e bollette. La Federazione nazionale pensionati offre supporto per spid, fascicolo sanitario elettronico, gestione burocratica di colf e badanti”.

Le esperienze dal basso: Cari Nonni

L’associazione Cari Nonni si dedica a fornire supporto e compagnia a persone anziane, soprattutto a quelle sole. È stata fondata da un gruppo di amici, in gran parte pensionati, con il desiderio di avvicinare le persone e creare rapporti significativi di amicizia e vicinanza. “Siamo arrivati a quasi 60 volontari attivi (nella foto) e assistiamo una cinquantina di persone, con una lista d’attesa aperta. E apertissimo è anche l’invito a nuovi volontari ad aderire”, racconta la presidente Nadia Canini. Il cuore dell’iniziativa è il rapporto umano: visite, chiacchiere, piccoli aiuti quotidiani.

Per spiegare lo spirito dell’associazione, Canini cita papa Francesco e la sua prefazione al libro del cardinale Angelo Scola, Nell’attesa di un nuovo inizio. Riflessioni sulla vecchiaia.È vero, si diventa vecchi, ma non è questo il problema. Il problema è come si diventa vecchi se si vive questo tempo della vita come una grazia e non con risentimento. Se si accoglie il tempo anche lungo, in cui sperimentiamo forze ridotte, la fatica del corpo che aumenta, i riflessi non più uguali a quelli della giovinezza, con un senso di gratitudine, di riconoscenza, anche la vecchiaia diventa un’età della vita davvero feconda e che può irradiare del bene”.

L’origine: “dalla realtà concreta”

Ideatore e volontario di Cari Nonni, Nicola Sanese racconta le origini del progetto. “ È una proposta che nasce da un’esperienza concreta. Siamo a metà del 2023, quando mia moglie Vittoria si ammala gravemente”. All’inizio i sintomi non sembravano preoccupanti, ma con il tempo si sono aggravati, fino a limitarle gravemente la mobilità. “ Per lei questa perdita di autonomia era più dolorosa persino del dolore fisico che provava in certi momenti”.

Per Vittoria inizia una vita tra la poltrona e la sedia a rotelle.Totalmente dipendente dagli altri, da me, dai nostri figli, da una persona che ci aiuta in casa.Noi abbiamo sempre vissuto una dimensione anche religiosa, con grande attenzione agli altri e alla realtà”. Con il passare delle settimane, la situazione si fa sempre più difficile. “ Era necessaria una presenza costante, giorno e notte”.

In questo contesto, nasce l’idea dell’associazione, ispirata dal ruolo prezioso giocato dagli amici della coppia. “Vittoria è rimasta lucidissima fino alla fine. Per me, la sua è una testimonianza di fede straordinaria. Intorno a lei si sono stretti amici, ma anche persone conosciute nel lavoro, spesso molto anziane, che avevano fatto parte della sua vita. Ecco, ho messo insieme tutte queste cose ed è nata Cari Nonni”.

A Corpolò ogni settimana c’è chi non vede l’ora di ricevere la visita del ministro

Anche la parrocchia di Corpolò è alla ricerca di nuovi volontari per far crescere il gruppo di laici che a partire dall’esperienza delle benedizioni pasquali del 2024, si dedica agli anziani e a chi vive situazioni di fragilità. A queste persone si offre vicinanza concreta.

Spero che questa attività si moltiplichi”, racconta il parroco, padre Pietro Barilari.Nelle parrocchie ormai ci sono pochi bambini, ma tanti anziani. Sono loro le persone da raggiungere, da sostenere, a cui tenere compagnia. Vent’anni fa, entrando in casa di un anziano, lo trovavi con la corona del rosario in mano; oggi lo trovi davanti alla televisione, con il telecomando al posto della coroncina. Questa pastorale vuole risvegliare un po’ la coscienza, la vitalità interiore, la libertà di queste persone. È un’iniezione di vita”.

Il gruppo ruota attorno a un nucleo stabile composto da una ventina di ministri straordinari dell’eucaristia. “Ogni settimana portano la comunione a chi è malato o non può più uscire di casa, e da qualche tempo si fermano anche a fare compagnia, unendo al gesto sacramentale la cura della relazione”, spiega ancora padre Pietro. “Ci sono poi altre persone della comunità che, nel loro percorso di fede, si sono impegnate in una pastorale di prossimità a tutto tondo: se qualcuno ha difficoltà ad andare dal medico o in farmacia, si occupano anche di questo, con spirito di servizio”.

E da questi incontri nascono anche esperienze significative, che arricchiscono chi dona almeno quanto chi riceve. “Un ministro dell’eucaristia, entrando in casa di un’anziana, ha visto il tavolino pieno di medicine. Tornando in parrocchia ha detto: ‘Queste medicine le allungheranno la vita di qualche mese o anno. Ma io porto con me una medicina diversa: l’eucaristia, che dà la vita eterna’. È bellissimo che i ministri, tra cui ce ne sono di giovani, possano fare un’esperienza simile”.

Ogni occasione diventa così preziosa per restare vicini, anche nei piccoli bisogni quotidiani. C’è una signora centenaria che ogni volta che mi incontra mi ringrazia per questo servizio – sorride il parroco – anche se, in realtà, io non c’entro niente!”.