A Rimini su 118 posti disponibili i detenuti sono 170, con un tasso di affollamento del 144%
Le carceri sono piene, anzi strapiene perché ci sono 62.000 reclusi, di cui circa un terzo stranieri, per appena 51.000 posti disponibili.
Sbilanciamento che può produrre solo affollamento. Ricordando, come recita la nostra Costituzione, che la prigione deve tendere al recupero del reo e non al suo annientamento fisico e psicologico. Le celle super affollate e la mancanza di personale, non aiutano certo in questo compito, soprattutto d’estate. Il risultato è che sommando i dati del 2024 con i primi cinque mesi del 2025, ci sono già stati, in carcere, 125 suicidi, di cui 11 in Emilia-Romagna. Sette al mese. Molti carcerati sono giovanissimi e più di quattro su dieci in attesa di giudizio, cioè non ancora condannati.
Il 2024 è stato l’anno record dei suicidi (Associazione Antigone).
La situazione ai Casetti
Nel carcere di Rimini su 118 posti disponibili i detenuti sono 170, con un tasso di affollamento del 144 per cento. Superiore perfino alla media nazionale. Come se non bastasse il governo Meloni, da quando è in carica, ha introdotto quattordici nuovi reati (il primo fu quello contro i raduni giovanili dei rave party, che comunque sono continuati) e undici aggravanti per reati già puniti. Reati che organizzazioni come Antigone, Human Rights Watch ed esperti ONU per i diritti umani hanno definito come “ il più grave attacco alla libertà di protesta degli ultimi decenni”, perché rischiano di colpire in modo sproporzionato minoranze razziali, migranti e rifugiati, ma anche lavoratori, giovani e perfino i carcerati, che protestano pacificamente. Il tutto avviene in nome di una presunta emergenza sicurezza.
Ma veramente c’è stato un aumento così rilevante dei reati commessi da giustificare l’introduzione urgente, quindi per decreto e non con una normale discussione parlamentare, di ttti ti i ti?Vdi tutti questi nuovi reati? Vediamo, per restare più vicini al noi, il caso della provincia di Rimini. Nel 2014 sono stati denunciati all’autorità giudiziaria un po’ più di 26.000 delitti, che sono diventati poco più di 20.000 nel 2024.
Il calo è del 23 per cento. Entriamo un po’ più nello specifico e vediamo cosa è successo, nel tempo, per i reati che suscitano particolare allarme sociale, con residenti che si organizzano in chat di quartiere per allertare di eventuali pericoli o chiedono più controlli alle forze di polizia. Prendiamo il caso dei furti (tutti): erano 18.000 nel 2014, sono scesi a circa 11.000 nel 2024. I furti nelle abitazioni da più 2.115 sono diminuiti a 1.199.
Le rapine, sempre nelle abitazioni, da 37 sono passate a 10. I furti con destrezza (borseggi, ecc…), nello stesso arco di tempo sono scesi da 3.373 a 1.523. Seppure di poco sono diminuite anche le violenze sessuali, da 55 del 2018 a 53 nel 2023 (questi dati si riferiscono solo ai casi denunciati, ma questo non sempre avviene). Ma un reato che effettivamente è aumentato c’è: si tratta delle frodi e dei furti informatici che, sempre a Rimini, da 1.030 del 2018 sono balz 1822 l2023 d 15 balzati a 1.822 nel 2023, per scendere a 1.598 nel 2024 (Istat). Guarda caso reati su cui non è caduta nessuna scure del governo. Questi sono i reati informatici denunciati, ma in realtà sono molto di più, perché tanti per la vergogna, vedi truffe online, non denunciano.
In conclusione, concesso che sarebbe preferibile che nessun reato fosse commesso, i dati non supportano nessuna emergenza sicurezza, che viene giocata dal governo in chiave esclusivamente propagandistica gonfiandone la portata ed alimentando in questo modo una percezione sbagliata, financo pericolosa, del fenomeno. Questo accade proprio mentre, non è un caso, da un’altra parte si aboliscono reati come l’abuso d’ufficio, che colpiva funzionari pubblici infedeli rei di perseguire vantaggi personali o arrecare danno a terzi violando le regole di correttezza amministrativa. Reato, che veniva punito con una pena da sei mesi a tre anni di carcere, presente in tutte le legislazioni degli Stati europei, ed ora scomparso in Italia.

