La palla a spicchi, come tutto lo sport (e in generale il mondo del lavoro), non rotola più come dieci o anche cinque anni fa. Il mercato è contratto, e risparmiare e operare in modo oculato durante la carriera, non è più sufficiente per un giocatore di basket per garantirsi un futuro. C’è la necessità di pensare seriamente all’inserimento nel mondo lavorativo una volta appese le scarpette al chiodo, “anzi, è bene pensarlo anche mentre si gioca a pallacanestro” è l’invito di Alberto Bucci. Il coach che ha portato Rimini per la prima volta in A2 e si è regalato campionato e Coppa Italia con squadre diverse, lo ha lanciato a Rimini Fiera durante un incontro organizzato sul tema con Adecco. Quello con Bucci sul futuro dei cestisti, è stato uno dei tanti «satelliti» che hanno composto l’universo di «Rhythm’n’Basket», l’evento interazione tra sport, musica e intrattenimento che ha esordito a RiminiFiera, per l’occasione trasformatasi in una sorta di «Madison» da applausi, a partire dalle due arene «Parigi» e «Atene». Tre giorni di manifestazione, 15 partite di coppa Italia di tre diverse categorie (Gold e Silver, Dnb e Dnc), la Nazionale di basket femminile, tante esibizioni (dal 3vs3 alla gara delle schiacciate) hanno infiammato gli appassionati di basket. Forse pochi i riminesi sugli spalti, numerose e colorate invece le tifoserie di Capo d’Orlando, Trento e Biella (che ha alzato al cielo la Coppa). Tanti i big della palla a spicchi in passerella, dal presidente della federazione Gianni Petrucci al ct della Nazionale, Simone Pianigiani (che ha tenuto un clinic per allenatori), dalla «voce» del basket televisivo Dan Peterson a Maurizio Gherardini, noto dirigente Nba. E se «Rhythm’n’Basket» ha dimostrato che l’hip hop non è l’unica musica con cui la pallacanestro va in campo (i concerti dei rapper italiani), il progetto triennale ha buone possibilità di andare a canestro. (t.c.)