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Banditi i musi lunghi

In ascolto dell’Evangelii Gaudium. È il titolo e il tema della Tre Giorni diocesana che si terrà dal 9 all’11 giugno presso il Seminario Vescovile. Il Vescovo, i sacerdoti e i diaconi riminesi si confronteranno su quello che lo stesso Papa Francesco considera un documento “dal significato programmatico e dalle conseguenze importanti” per il futuro delle nostre comunità.
È un documento che intende “dare la scossa”, rianimare, incoraggiare una Chiesa ripiegata su se stessa e tutta presa da discorsi autoreferenziali.
È evidente, soprattutto se lo si legge insieme, in comunità, che il Papa sceglie di farsi, prima che maestro, quasi compagno di viaggio in un cammino spirituale di profondo rinnovamento e conversione, invitando la Chiesa a tornare al Vangelo e ad uscire dal suo confortevole rifugio, rischiando anche di sporcarsi le mani, con l’obiettivo di annunciare il Vangelo agli uomini e alle donne di oggi.
E proprio dal Vangelo, il “lieto annuncio”, la “buona notizia”, nasce l’insistenza sul concetto di gioia. È la gioia di una comunità che, smarrita e impotente per la morte del suo maestro, incontra Gesù Risorto. Questo le mette le ali per l’annuncio del Vangelo. E la gioia diventa criterio di verifica di quanto si vive. Gioia che non ha nulla a che vedere con la “paresi facciale” di un sorriso inebetito, perché non è frutto di un sentimento superficiale di piacevolezza, ma la coscienza di chi sa che sofferenza e morte che affrontiamo ogni giorno, non hanno l’ultima parola sul mondo e che la vita è più forte. Il contrario della gioia non è il dolore, ma l’accidia, il cuore stanco, chi “ha perso la grinta”.
Tutto ciò non può che diventare vita e criterio per comprendere la vera gioia è quando dalla chiusura in se stessi si passa al porre l’Altro (e l’altro) al centro della propria vita. È ciò che Gesù ha fatto nel dono totale di sé. “La vita si rafforza donandola e si indebolisce nell’isolamento e nell’agio” scrive il Papa citando l’incontro di Aparecida del 2007. È la riproposizione di quel che Gesù ha detto: “C’è più gioia nel donare che nel ricevere”. Da questa base sgorga un modo diverso di guardare anche alla vita sociale e il Papa, come del resto la Chiesa apostolica e dei padri, sottolinea lo stretto legame tra annuncio e impegno sociale, tra fede e giustizia, tra gioia e solidarietà. È un cammino antico e nuovo al quale Papa Francesco chiama l’intero Popolo di Dio. Sarà infatti il Popolo nella sua interezza, in forza del battesimo, protagonista della nuova evangelizzazione. I musi lunghi sono banditi. Già questa è una rivoluzione.

Giovanni Tonelli