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Avanti piano con poca volontà

In un convegno a Bologna si è fatto un primo bilancio della Legge Regionale sull’Urbanistica del 2017. Uno degli obiettivi: contenere il consumo del territorio

“Consumo di suolo e rigenerazione urbana: un primo bilancio della Legge Regionale 24/2017”. Se n’è parlato in un convegno che si è tenuto qualche giorno fa a Bologna.

La legge regionale sull’urbaniostica compie 5 anni

È stata l’occasione per fare il punto sulla legge regionale sull’urbanistica che ha compiuto cinque anni. Quindi è possibile già tracciare un primo bilancio della sua applicazione.

Gli obiettivi della normativa erano favorire l’approvazione di piani urbanistici di nuova generazione, i Piani Urbanistici Generali (PUG), ispirati alla riduzione del consumo di suolo, massimo il 3% in più rispetto all’esistente, e avviare politiche attive di rigenerazione urbana.

Ma solo 17 su 330 Comuni hanno approvato il PUG

Il primo obiettivo, al momento, non sembra essere stato raggiunto. Infatti dei 330 comuni esistenti solo 21 hanno approvato il PUG, 17 lo hanno adottato e 31 lo hanno assunto, ovvero compiuto il primo atto dell’iter che porta all’approvazione.

E in Provincia di Rimini solo Misano

In Provincia di Rimini solo il Comune di Misano Adriatico è prossimo all’approvazione, risultano, invece, pochi quelli che hanno avviato formalmente l’elaborazione del PUG.

In ogni caso dal primo gennaio 2024 le previsioni urbanistiche in espansione non potranno essere più realizzate, né approvate, a meno che non facciano parte di accordi operativi o di ampliamenti di imprese.

Quindi i margini di manovra per nuove espansioni urbanistiche si riducono notevolmente.

Meno consumo del suolo

Infatti dal convegno è emerso che la nuova legge ha comportato in tutta la Regione una significativa diminuzione del consumo di suolo, poiché molte previsioni sono decadute o sono state stralciate dalla programmazione.

Dei 266 kmq. di previsioni insediative previste dalla pianificazione vigente, al momento dell’approvazione della Legge Regioanale 24/2017, sono ben i 186 kmq. decaduti con la fine del primo periodo transitorio.

Degli 80 kmq. rimanenti 35 kmq. sono di previsioni insediative convenzionate prima dell’entrata in vigore della Legge, mentre 33 kmq. sono previsioni insediative avviate e approvate, ma che per diventare effettive devono essere convenzionate entro il primo gennaio 2024.

Tra 2018 e 2023 si sono attuate previsioni preesistenti pari a 12 kmq. ovvero il 4,5% dei 266 kmq. previsti dai piani. Questo è un risultato che la nuova legge può giustamente rivendicare come un obiettivo raggiunto.

Obiettivo: azzerare il consumo del suolo entro il 2050

Insomma, a voler essere ottimisti, si può dire che la Regione può raggiungere l’obiettivo di azzerare il consumo di suolo entro il 2050, come previsto dalle direttive europee. La tappa intermedia è il consumo di suolo al 3%, limite massimo consentito ai PUG.

In provincia di Rimini tra il 2018 e il 2022 si sono consumati 61,1 ettari di suolo, per un totale di 10 interventi attuati.

Quasi alla pari con Ferrara, poco meno di Forlì Cesena (82,7), certamente meno di Ravenna che ha consumato 290,1 ettari di territorio.

Va notata una cosa importante: 12.380 ettari di previsioni insediative stralciate appartengono a zone di pericolosità idraulica, ovvero in aree potenzialmente interessate da alluvioni secondo i livelli classificati più alti, anche per la Romagna.

Per completare questo quadro occorre aggiungere che 1.132 ettari di previsioni insediative stralciate ricadono in zone soggette a rischio di dissesto idrogeologico, anche in questo caso, una parte delle aree si trova in Romagna e quindi anche nella provincia di Rimini.

Cattolica e Riccione fra i più “consumoni”

Scendendo più nel dettaglio del consumo di suolo e guardando cosa è avvenuto nei comuni, analizzando i dati pubblicati dall’Istituto Superiore per l’Ambiente, quindi cambiando la fonte dei dati, emerge che in Emilia Romagna tra i primi tre Comuni che hanno consumato più suolo nel 2022, in percentuale rispetto alla superficie totale, ci sono Cattolica e Riccione. Mentre a livello provinciale il consumo di suolo in percentuale è stato pari al 12,53 contro una media regionale del 8,89 e del 7,14 a livello nazionale.

Insomma si può fare meglio.

A Rimini 5 progetti di rigenerazione urbana

Infine, attraverso l’attuazione della legge 24/2017 sono stati avviati interventi di rigenerazione urbana su tutto il territorio regionale per un importo complessivo di 44 milioni di euro che hanno avviato interventi per 98 milioni. Le azioni avviate sono state 72.

A Rimini sono stati finanziati 5 progetti di rigenerazione urbana e 2 laboratori per 10,5 milioni.

Un percorso ancora lungo

In conclusione, bisogna ammettere che nella nostra provincia il percorso per vedere pienamente attuati gli obiettivi della legge sul consumo di suolo è ancora lungo.

Finora sembra essere mancata la volontà politica di aprire ad una nuova stagione dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

Alberto Rossini