Home Cultura Autunno, piovono Rassegne. Sul Titano è Musicale

Autunno, piovono Rassegne. Sul Titano è Musicale

La Camerata del Titano festeggia i suoi primi vent’anni di attività, animando ancora una volta la Rassegna Musicale d’Autunno. L’edizione numero XIV prosegue con un fitto calendario fino al 9 dicembre: non solo appuntamenti orchestrali ma, secondo tradizione, gli ospiti sono spesso prestigiosi solisti, magari non più così numerosi e con nomi altisonanti come un tempo – le ristrettezze di bilancio si fanno sentire – ma ugualmente capaci di accendere interessi attorno ai repertori proposti.

Il cartellone è di segno eterogeneo (e l’ingresso ai concerti libero): dopo l’omaggio inaugurale al grande clarinettista e compositore jazz Henghel Gualdi, il concerto di Marco Fornaciari e dei suoi giovani archi, anche i melomani (da non dimenticare che un tempo questa rassegna ospitava opere del repertorio più noto, ma pure pregevoli rarità) hanno potuto trovare appagamento con il riminese Coro Galli che, con la guida di Matteo Salvemini, si è esibito nei più celebri brani verdiani. La Camerata del Titano, diretta da Augusto Ciavatta, è stata invece protagonista la scorsa settimana del quarto incontro, incentrato sul classicismo viennese: Mozart e Haydn, accostati al meno consueto Boccherini, lucchese di nascita ma attivo nella capitale asburgica e, comunque, riconducibile alla stessa temperie.

L’appuntamento di domenica 18 novembre – Teatro Titano, ore 21 – rappresenta forse la maggior attrattiva del cartellone. Porta come titolo La sonata a Kreutzer, ma – oltre alla musica – al centro dell’attenzione sono le parole. Il brano di Beethoven ha infatti ispirato Tolstoj e, proprio prendendo spunto dal grande scrittore russo, Giorgio Bongiovanni ha costruito uno spettacolo che avrà per protagonisti lui stesso e Biancamaria D’Amato, mentre esecutori al pianoforte e al violino – questo è l’organico della Sonata – saranno Antonio Anselmi e Francesco Bucarella.

Il concerto di domenica 25, Inusitati orizzonti, è pomeridiano (Galleria della Cassa di Risparmio, ore 16.30): un viaggio nella Venezia settecentesca, città cosmopolita più di qualunque altra, e dunque aperta a innumerevoli suggestioni. Il compito di farle rivivere spetterà a Mihók Anita, voce e chitarra, Péter Forgách, mandolino, Péter Boldoghy-Kummert, violoncello e contrabbasso. Il 2 dicembre sempre di pomeriggio, però nella Sala della Fondazione Cassa di Risparmio, il soprano Francesca Park, accompagnata al pianoforte da Marco Scolastra, propone Madness in Love (Folli per amore), un percorso alla scoperta di vicende personali, spesso intrecciate con quelle storiche, che hanno ispirato i compositori fra otto e novecento. La rassegna si chiude domenica 9 – stesso luogo e stessa ora – con Squilli all’opera. Al pianoforte di Matteo Andreini spetterà il compito di rievocare famose pagine della letteratura operistica rivisitate da Liszt mentre, accanto alle ben note parafrasi, sarà la tromba di Oliver Lakota – e non un cantante – a far rivivere i fasti della vocalità.

Giulia Vannoni