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Autismo friendly beach: progetto in rete

“Rimini è come il blues, dentro c’è tutto”diceva il Liga. Eternamente sospesa tra il solleone e la nebbia, tra il Grand Hotel, celebrato da Fellini, e le pensioni a due stelle, dove quando scendi a colazione ti sembra di vedere tua zia, tra discoteche e balere, wellness e piadina con lo squacquerone. In spiaggia ci puoi trovare palestre super attrezzate per chi nemmeno in vacanza vuole stare in vacanza, vasche idromassaggio, spiagge dedicate ai cani, per avere accanto il tuo amico a quattro zampe anche sotto l’ombrellone, ammesso che lui sia contento. Rimini è il simbolo della vacanza ‘per tutti’, allora, vogliamo parlarvi di qualcosa che fa in modo che questa affermazione non sia solo uno slogan promozionale scritto sui dépliant che si distribuiscono ai turisti nella speranza che ritornino l’anno dopo. Vogliamo raccontarvi la storia di Tommaso Maria, 17 anni. Anche da piccolo, in spiaggia, amava stare in acqua.
“Ai nostri ragazzi piace molto – ci racconta il padre, Enrico Maria – in genere, se li perdiamo, li troviamo lì”. Tommaso è autistico. Suo padre, Enrico Maria Fantaguzzi, è il presidente dell’associazione Rimini autismo onlus. È venuta a lui l’idea delle spiagge autismo friendly. È la prima esperienza in Europa.
Come funziona? È una rete sociale. Nel progetto autismo friendly beach sono coinvolti enti di formazione (Enaip e cooperativa il Millepiedi), azienda sanitaria, Comune, Provincia, parchi di divertimento, ma soprattutto la cittadinanza: albergatori, bagnini, vigili urbani e persino gli autisti del tram.
“Tra il 5 e il 15 maggio, faremo il corso di formazione di base – spiega Fantaguzzi – come abbiamo fatto lo scorso anno per i dipendenti del parco «Italia in Miniatura» che aderisce anche quest’anno”.
Le attività che esporranno lo stemma “autismo friendly beach” avranno superato la prova di idoneità. I vigili lo applicheranno alla divisa e i bagnini avranno addosso le magliette. In spiaggia poi, ci sarà una novità rivoluzionaria: grazie al wi-fi sarà possibile inserire una chiavetta nel costume o in un braccialetto del bambino affetto da autismo che consentirà di localizzarlo anche attraverso lo smartphone.
Per ora hanno risposto 15 alberghi, ma solo dieci sono adatti. ‘Adatti’ significa che se la struttura ha una porta d’uscita che si apre sull’esterno e affaccia direttamente sulla strada, non va bene. C’è anche un numero a disposizione, 24 ore al giorno: a rispondere al tel. 347.3553127 c’è l’associazione Rimini autismo onlus.
“L’autismo sta aumentando la sua incidenza in un modo impressionante – conclude Fantaguzzi – dobbiamo essere tutti pronti”.
Sebbene non esistano dati precisi, si stima che gli autistici siano 5 milioni in Europa. Negli Stati Uniti un bambino ogni 88 ne è affetto, con una diversa percentuale che riguarda maschi e femmine: un bambino ogni 54 e una bambina ogni 225 (dati del Centers for Disease Control and Prevention). In Italia sono almeno 550mila. Ciò significa che c’è un milione di genitori che non va in vacanza perché non ha una rete sociale che li aiuti a seguire i loro figli. Quando ci sarà spazio anche per Tommaso, a Rimini, ci sarà davvero tutto.

Lucia Renati