Home Vita della chiesa Anche i preti vivono di fede

Anche i preti vivono di fede

Oltre ottanta preti della Diocesi di Rimini, una settatina in maniera stabile, hanno partecipato insieme al vescovo Francesco alla Settimana di Fraternità presbiterale che si è svolta dal 19 al 23 novembre nella “Casa di spiritualità Salesiana” a Loreto. Cinque giorni di ascolto della Parola di Dio e di dialogo fraterno. Le meditazioni sono state predicate da mons. Giovanni Tani, arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado. Mons. “Vanni” (com’è affettuosamente chiamato dagli amici), ordinato vescovo il 17 settembre 2011, è originario della Diocesi di Rimini. Il tema scelto, in comunione con le indicazioni del Papa, “Fede e vita sacerdotale”. I temi affrontati insieme hanno toccato tutti i momenti legati alla vita del prete, visti nell’ottica della fede: vocazione, verginità, preghiera, dono di sé. Mons. Tani conosce bene le problematiche dei sacerdoti e ha saputo parlare al cuore delle persone, al loro impegno e anche alle difficoltà di pastori.
Ogni giornata è stata scandita dalla Liturgia delle Ore, due meditazioni e dalla Messa. Il resto del tempo è stato per la preghiera personale, il silenzio e la riflessione. Mattinata particolare giovedì 22 con la Messa al Santuario di Loreto e la preghiera dell’Angelus insieme nella santa Casa.
A pranzo nel silenzio si è ascoltata l’intensa e commovente testimonianza del vescovo vietnamita Francesco Saverio Nguy Van Thuân, per tredici anni in carcere, di cui nove in isolamento, per la sua fede. Di lui è in corso il processo di beatificazione.
A cena e nel primo dopocena invece si è chiacchierato e un po’ schiamazzato alla romagnola in fraternità. In serata si è tornati a lavorare e si sono trattate tematiche come la confessione e la direzione spirituale.
Il primo obiettivo che il Vescovo si diede quando propose queste settimane era la testimonianza della comunione fraterna del presbiterio, “non un vago sentimento, ma un fare spazio ai fratelli, portando «i pesi gli uni degli altri», respingendo le tentazioni egoistiche che continuamente ci insidiano e generano competizione, diffidenza, gelosie”. La strada è ben tracciata.