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Alternativamente

Di recente sono stati pubblicati i dati Ispra aggiornati sul sempre galoppante consumo del suolo in Italia. Dati che vedono la provincia di Rimini, sospinta dal capoluogo, con la media più alta in regione. Politici brutti e cattivi che sacrificano le risorse naturali per interessi economici, è stata la reazione più diffusa. Negli stessi giorni l’Unione Europea, per adeguarsi alle strategie di Trump che in nome dei profitti industriali si è orgogliosamente dichiarato l’Erode dell’ecologia, ha ridimensionato gli obiettivi del proprio green deal. Notizia accolta invece con indifferenza o con il plauso di molti per la marcia indietro “su tutte quelle sciocchezze dell’ambiente”. Venti anni fa a Rimini in queste settimane eravamo sottoposti al contorto format delle targhe alterne, misura per contenere le emissioni che nel territorio padano erano diffusa e preoccupante causa di patologie respiratorie e purtroppo decessi.

Oggi esistono altre misure viste però con diffidenza perché “questa storia del cambiamento climatico è tutta una montatura”, perché “tanto ci pensa la natura ad adeguarsi” perché “tanto gli aerei inquinano come duemila auto”, perché “piantassero più alberi, e non di quelli che ci mettono venti anni a crescere”.

Dimenticando che, riscaldamento globale o no, Greta o no, lo smog continua a causare brutti guai ai nostri polmoni. E magari plaudiamo ai lavoretti ecologisti fatti dai nostri figli nelle scuole dove li accompagniamo in auto fino al banco. Oggi le targhe alterne sono un lontano ricordo. Siamo noi che siamo ecologisti a giorni alterni.