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AL GALLI PROSA SEMPRE PIÙ INCLUSIVA

TEATRO. La stagione riminese fra tradizione e novità. Grandi attori, danza e divertimento. Le novità del cartellone: spettacoli per i più piccoli e per le scuole

Una programmazione sempre più inclusiva e aperta a tutte le forme teatrali. Pur mantenendo la tradizionale suddivisione in più turni di abbonamento, nel cartellone di prosa del Teatro Galli di Rimini sono subito evidenti due novità significative.

Innanzi tutto, una serie di spettacoli pensati per piccoli spettatori – di età compresa fra i tre e gli otto anni – e per le scuole (la rassegna Nuove generazioni curata da Alcantara agli Atti e Sciroppo di teatro, in collaborazione con ATER); poi, il progetto Teatro no limits, realizzato in collaborazione con il Centro Diego Fabbri di Forlì, che offre la possibilità a ipovedenti e non vedenti di poter godere delle emozioni di uno spettacolo dal vivo. Come sempre, il peso maggiore spetta ai consueti turni di abbonamento A-B-C, che verrà inaugurato (28-30 ottobre) dalla commedia di Goldoni I due gemelli veneziani: una produzione ERT, nell’adattamento di Angela Demattè, con la regia di Valter Malosti. A portare sulla scena (dal 22 al 24 novembre) un testo come l’Attesa, scritto da Remo Binosi circa trent’anni fa, è Michela Cescon che ha scelto due attrici come Anna Foglietta e Paola Minaccioni (nella foto) per interpretare un’aristocratica e una popolana, entrambe vittime di violenza sessuale e costrette ad affrontare nove mesi di reclusione. Dal 21al 23 dicembre il visionario Alessandro Serra – non solo regista, ma uomo di teatro a tutto tondo – metterà in scena La tempesta, il meraviglioso testo shakespeariano. A una coppia femminile, dal forte imprinting comico, Maria Amelia Monti e Marina Massironi, invece il compito di proporre (dal 17 al 19 gennaio) Il marito invisibile, commedia scritta e diretta da Edoardo Erba, sulla scomparsa della vita di relazione, in conseguenza della pandemia e pure della realtà online. Conosciuto come cineasta, Ferzan Ozpetek debutta nel teatro con Mine Vaganti (dal 17 al 19 febbraio), trasposizione di uno dei suoi successi cinematografici, con un cast in cui figurano Francesco Pannofino, Iaia Forte e Simona Marchini. Un grande attore che spesso si cimenta pure con la regia, Massimo Popolizio, mette in scena (da 10 al 12 marzo) Uno sguardo dal ponte, fra i testi più rappresentati di Arthur Miller: dramma della gelosia ambientato in una comunità di immigrati siciliani a Brooklyn. Porta ancora la firma di Malosti l’ultimo appuntamento (5-7 aprile), Lazarus: opera-rock ideata da David Bowie e scritta insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh, ispirata a The Man Who Fell to Earth (L’uomo che cadde sulla terra) di Walter Tevis, che debuttò a Broadway il 7 dicembre 2015, segnando l’ultima apparizione pubblica di Bowie. Interpreti della versione italiana sono Manuel Agnelli, la giovane cantante Casadilego (vincitrice di X Factor 2020), Roberto Latini (per ben due volte premio Ubu come miglior attore), l’attrice e danzatrice Michela Lucenti.

Del turno D – sette spettacoli, programmati però soltanto per una sera – fanno parte L’Oreste (29 novembre) di Francesco Niccolini, con la regia di Giuseppe Marini animata dai disegni di Andrea Bruno: uno dei migliori illustratori italiani. Protagonista Claudio Casadio, che dà voce a un uomo abbandonato da bambino in orfanotrofio e da adulto internato in manicomio. Ritorna (7 dicembre) Umberto Orsini, amatissimo dal pubblico riminese, con Le memorie di Ivan Karamazov, il personaggio di Dostoevskij con cui si è confrontato più volte nel corso della sua lunga carriera, mentre il 25 gennaio Mario Perrotta dedica Dei figli (avvalendosi della consulenza drammaturgica di Massimo Recalcati, psicanalista) a quella generazione di età compresa fra i diciotto e i quarantacinque anni rimasta inchiodata alla condizione di figli. Testo imprescindibile del novecento, Aspettando Godot di Samuel Beckett è in programma il 29, nella rilettura del grande regista greco Theodoros Terzopoulos, con Stefano Randisi e Enzo Vetrano. Altro testo fondamentale del secolo scorso La peste di Camus. Il tentativo di essere uomini andrà in scena (2 febbraio) in una versione della regista Serena Sinigaglia. Sono due ottime attrici, Anna Bonaiuto e Valentina Cervi, rispettivamente madre e figlia, le protagoniste (1 marzo) di Addio Fantasmi, che i Fanny & Alexander hanno tratto dall’omonimo romanzo di Nadia Terranova; mentre il 16 Carrozzeria Orfeo propone Miracoli metropolitani scritto e diretto da Gabriele De Luca. Due gli appuntamenti con la danza. La Compagnia Virgilio Sieni (16 novembre) conduce il pubblico nel suo Paradiso, un giardino poeticamente sospeso; mentre il gruppo MK, diretto da Michele Di Stefano, presenta (8 febbraio) la sua ultima creazione, Maqam, dal nome di una parola araba che indica un sistema di organizzazione melodica, ma anche un luogo o uno stato: una performance che esplora la relazione tra movimento corporeo e musica.

Del cartellone fanno parte anche alcuni spettacoli fuori abbonamento. Nell’immancabile serata di operetta (8 dicembre), la Compagnia Corrado Abbati interpreta, a cento anni dalla première, Il paese dei campanelli. Il 12 gennaio ritorna il comico Paolo Cevoli con il suo nuovo spettacolo Andavo ai 100 all’ora, mentre il 22 – Moni Ovadia ripropone, insieme alla sua orchestra, Oylem Goylem, lo spettacolo che 30 anni fa l’ha portato al successo.

Infine (23 febbraio), Lella Costa ed Elia Shilton, per la regia di Serena Sinigaglia, saranno i protagonisti delle Nostre anime di notte, tratto dall’omonimo romanzo di Kent Haruf – tra i principali scrittori americani del secondo novecento – incentrato sulla storia d’amore tra un uomo e una donna in età avanzata. Da tener presente che a rientrare nel progetto Teatro no limits, dove è offerta la piena possibilità ai non vedenti e ipovedenti di assistere allo spettacolo avvalendosi dell’audiodescrizione, saranno I due gemelli veneziani, La tempesta e Uno sguardo dal ponte.