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A teatro è già una bella stagione

Si sono appena spenti i riflettori sulla Sagra Malatestiana ed è già pronto il cartellone di prosa: un lungo elenco di titoli distribuiti da novembre a marzo. Articolata in più segmenti, la stagione prevede un triplo turno (A, B e C) al Teatro Novelli che, nonostante le sciagurate ipotesi di demolizione, resta un luogo assai caro ai riminesi. Qui sarà ospitata la sezione principale: otto spettacoli suddivisi fra grandi classici e lavori che strizzano l’occhio al cinema. Il sipario si apre il 16 novembre sulla Bisbetica domata, commedia di Shakespeare oggetto anche di una celebre trascrizione cinematografica di Zeffirelli con Liz Taylor e Richard Burton. Protagonisti Vanessa Gravina ed Edoardo Siravo, per la regia di Armando Pugliese. Donna Flor e i suoi mariti è un libero adattamento dal monumentale romanzo di Jorge Amado (in scena il 17, 18 e 19 dicembre), affidato a Paolo Calabresi, Daniele Liotti e Caterina Murino, diretti da Emanuela Giordano. Impegnato nel duplice ruolo d’interprete e regista, Gabriele Lavia affronterà Il malato immaginario – immortale capolavoro di Molière – il 7, 8 e 9 gennaio. Dal 24 al 26 tocca alla coppia formata da Glauco Mauri e Roberto Sturno proporre Sleuth (L’inganno) di Anthony Shaffer, pièce resa celebre nel 1972 dal film di Mankiewicz Gli insospettabili con Laurence Olivier e Michael Caine, di cui qualche anno fa Kenneth Branagh ha realizzato un remake sempre con Caine, ma nel ruolo che era stato di Olivier. Ed è debitore nei confronti del cinema anche Tutto su mia madre, tratto da una famosa pellicola di Almodovar e interpretato da Elisabetta Pozzi l’1, 2 e 3 febbraio. Le bugie con le gambe corte, una delle più popolari commedie di Eduardo De Filippo, viene portata adesso in palcoscenico (8, 9 e 10) dal figlio Luca, nella duplice veste d’interprete e regista. Si passa al repertorio moderno con Art di Yasmina Reza (25, 26 e 27), autrice francese oggi di culto: uno spettacolo di Giampiero Solari con Alessandro Haber. La prima tranche cartellone si chiude ancora con un classico: Vestire gli ignudi di Pirandello, una produzione del Teatro Stabile del Veneto e da Nuova Scena Arena del Sole (15, 16 e 17 marzo).
Il turno D, quello denominato “Altri percorsi”, prevede otto spettacoli che si tengono al Novelli. Il 10 va in scena Prenditi cura di me – drammaturgia e regia di Giampiero Rabba – vincitore del premio Enrico Maria Salerno 2007. Il 25 Giorgio Albertazzi e Marina Confalone presentano La casa di Ramallah, ritratto di una kamikaze palestinese, per la regia di Antonio Calenda, mentre mercoledì 1 dicembre va in scena A corpo morto del Teatro Stabile di Genova, con Vittorio Franceschi nei panni di cinque personaggi distinti, per la direzione di Mario Sciaccaluga. Una parentesi comica è quella del 14 con Oblivion Show di Gioele Dix (nella foto), mentre si cambia completamente genere con lo spettacolo di Emiliano Pellisari dedicato al Purgatorio dantesco. Il pitone – 18 mila giorni, interpretato da Giuseppe Battiston e dal musicista Gianmaria Testa, si avvale il 18 febbraio della regia di Giorgio Gallione. La coreografa Monica Casadei rende omaggio, il 1° marzo, al grande danzatore Kazuo Ohno con Sole dell’anima sola, Giappone, e il 6 toccherà a Lella Costa, con Arie, chiudere questo ciclo. Regia ancora di Gallione.
Il segmento meno tradizionale del turno D, “Tracce di nuovo”, si tiene al Teatro degli Atti: il 15 dicembre Francesco Sframeli e Spiro Scimone presentano La festa, con cui hanno riscosso un grande successo a Parigi. Il 13 gennaio l’attore Elio Germano propone Thom Pain di Will Eno, mentre il giorno della memoria, il 27, verrà ricordato attraverso la giovane interprete e autrice Marta Cuscunà che, con È bello vivere liberi, ha vinto il Premio Scenario per Ustica 2009. Il 13 febbraio è di scena Elena Bucci con Regina la paura; il 21 Marco Baliani con Piazza d’Italia, tratto dal romanzo di Antonio Tabucchi; il 10 marzo Sergio Pierattini con Un mondo perfetto, Premio Riccione per il Teatro 2007.
Comici, operetta e quattro serate con il tatro dialettale.

Giulia Vannoni