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A scuola da Montessori

Con 22mila scuole attive in tutto il mondo di cui 5mila solo negli USA, il metodo Montessori è uno dei sistemi educativi più diffusi al mondo. Non in Italia, però, dove secondo l’Opera Nazionale Montessori sono 162 le scuole presenti tra nido, materna e primaria. Nemo profeta in patria est sospira qualcuno. Qualcun’altro preferisce farsi attivo portavoce di un sistema educativo nato un secolo fa e ancora rivoluzionario. Come Alessia Salvini, ex educatrice montessoriana ora all’opera in tutta Italia per far conoscere il metodo Montessori alle famiglie italiane, che sabato 23 e domenica 24 maggio è approdata a Rimini da Biella grazie al Centro Arbor Vitae con il corso “Il Montessori a casa”. 17 genitori riminesi e non solo (qualcuno proveniva da Cervia, una mamma da Fano) hanno così toccato con mano il metodo Montessori, per strappare l’immagine del primo medico donna italiano alle vecchie banconote da 1000 lire e restituirla alla propria quotidianità domestica.
Approfonditi i principi ispiratori dell’approccio montessoriano, mamme e papà si sono messi alla prova armati di colla e forbici per costruire alcune attività educative per bimbi in età prescolare.

Alessia, perché questo grande impegno nei confronti delle famiglie?
“Come diceva Maria Montessori, il bambino non va cresciuto ma aiutato a crescere. È in famiglia che avviene l’imprinting del bambino ed è importantissimo che l’educazione inizi qui. Il mio sogno è quello di diffondere il più possibile la conoscenza sull’approccio montessoriano al bambino”.

Educazione prima degli adulti e poi dei bambini, quindi?
“Per educare un bambino bisogna prima educare se stessi, è questa la parte più difficile. Io cerco di portare ogni volta una goccia in più nel percorso di consapevolezza dei genitori. Siamo noi adulti a complicare la vita dei bambini con i nostri divieti e le nostre restrizioni, mentre in realtà abbiamo così tanto da imparare da loro. Maria Montessori lo chiama maestro e afferma il bambino è il costruttore spirituale di noi adulti e gli ostacoli che noi porremo al suo libero sviluppo diverranno le pietre dei muri della prigione dell’anima dell’uomo”.

Quali riscontri stai ottenendo?
“L’interesse per il metodo Montessori è in crescita, ci sono molte realtà italiane dove i genitori si stanno attivando per portarlo nella scuola tradizionale e moltissime famiglie che chiedono consulenze. Per cercare di soddisfare i più lontani ora presto anche consulenze online via Skype».

Da dove nasce il tuo grande interesse per la Montessori?
“Maria Montessori partendo dalla naturalizzazione del bambino aveva capito che attraverso il bambino migliora l’adulto. Questo metodo insegna a non giudicare il bambino, a rispettarlo, a dargli regole ma poi ad osservarlo avendo fiducia in lui. È un approccio corretto per la crescita perché lo rispetta. Oggi vedo che si fa fatica a dare fiducia all’adulto che ci vive accanto, figuriamoci a un bambino che viene sempre visto come inferiore. Invece nutrendo la fiducia in lui, egli imparerà ad avere fiducia in se stesso e sarà portato per natura ad apprendere sempre di più e sempre meglio, raggiungendo traguardi importanti. Con il metodo Montessori si impara per il piacere di imparare, non per gratificare l’insegnante o prendere un buon voto”.

Spesso si confonde il concetto di libertà montessoriano con anarchia dei bambini. Cosa ne pensa?
“I bambini sono liberi di scegliere le attività che in quel momento suscitano il loro interesse, in un ambiente adeguatamente preparato per loro dall’insegnante, dove nulla è lasciato al caso e i materiali rispondono a particolari esigenze evolutive. Le regole ci sono e l’adulto osserva il bambino ma non lo dirige, semplicemente lo accompagna”.

Uno stimolo in più per la scuola tradizionale?
“Malgrado insegnanti validissimi, il sistema scolastico è in crisi, si cerca di rattoppare le falle senza farsi troppe domande: la scuola non ha bisogno di pezze ma di un cambiamento radicale perché i bambini di adesso saranno gli imprenditori e i politici di domani. Occorre andare alla radice del problema se vogliamo un futuro migliore: occorre far sì che i nostri bambini provino interesse ed entusiasmo perché solo così apprenderanno e coltiveranno creatività e fiducia in loro stessi”.

Paradossale che per rinnovarsi la scuola italiana adotti un metodo nato un secolo fa…
“Maria Montessori era una grande mente, una scienziata all’avanguardia, fece 100 anni fa qualcosa di incredibile con un coraggio che oggi abbiamo dimenticato. Il metodo è molto più attuale di quanto si creda perché si basa sul bambino, lei stessa ammette di non aver inventato nulla ma di aver semplicemente osservato il bambino e scoperto la sua anima. Ecco perché il metodo resterà sempre attuale”.

Romina Balducci