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Sotto la stessa cometa

Rimini; 30/11/2024: Comune RN Uff Stampa, inaugurazione e apertura al pubblico del Presepe di Sabbia in p.le Boscovich �Riccardo Gallini /GRPhoto

Presepe. Tradizionali e contemporanei, opere in cui s’intrecciano fede, creatività e territorio

Tradizionali o moderni, di sabbia o di pane, immersi nel silenzio del mare d’inverno o custoditi nelle chiese e nelle case: il presepe continua a parlare al cuore, senza subire l’usura del tempo. Cambiano i materiali, i linguaggi, le ambientazioni, ma resta intatta la poesia della Natività. Anche quest’anno nella Diocesi di Rimini (e ai suoi confini) è offerto un mosaico ricco e variegato di presepi, capaci di intrecciare fede, creatività e territorio. Lasciandoci guidare dalla stella cometa, ecco alcuni dei volti con cui il Natale si lascia incontrare.

Alle origini, i tradizionali

Il presepe, così come lo conosciamo, nasce nel 1223 a Greccio, quando san Francesco volle rendere visibile e comprensibile la nascita di Gesù con un bue e un asinello. Da allora la tradizione si è radicata profondamente. Nelle chiese storiche riminesi non mancano allestimenti che custodiscono questo patrimonio di fede popolare. Alla chiesa dei Paolotti si può ammirare lo storico presepe meccanico dei Frati Minimi di San Francesco di Paola, mentre nel Tempio Malatestiano trova spazio la rassegna dei “Presepi dal mondo”, segno concreto di dialogo e fraternità attraverso le Natività delle comunità migranti.

Presepi meccanici e di casa

Ci sono presepi che escono letteralmente dai cassetti e dalle mura domestiche. È il caso delle opere meccaniche di Alberto Minelli, che apre la propria abitazione a un percorso espositivo tra grandi Natività animate: scene in movimento che raccontano il Natale attraverso antichi mestieri e borghi cittadini, dando ritmo e vita al racconto sacro. Un altro presepe animato di grande suggestione è quello della famiglia Sparaventi, allestito nella pieve romanica di San Giovanni in Compito a Savignano: scene meccanizzate, suoni ed effetti luminosi accompagnano i visitatori fino all’Epifania.

Dai presepi storici a quelli di sabbia, dalle Natività sul mare a quelle di pane e viventi: nella Diocesi di Rimini la tradizione si rinnova

Il presepe e il mare

A Rimini il Natale incontra il mare. Il Presepe di Sabbia, allestito sulla spiaggia di Marina Centro, è ormai una tradizione consolidata: un’opera monumentale, realizzata solo con sabbia e acqua da artisti internazionali, che quest’anno propone un percorso biblico di ampio respiro.

L’edizione di quest’anno, che si intitola “Kolossal..dall’Arca di Noè a oggi”, si preannuncia come la più imponente di sempre: un’opera monumentale di circa 700 mq, interamente al coperto, frutto del lavoro di otto artisti provenienti da vari paesi europei. Gruppi scultorei giganti che narrano scene bibliche con personaggi e dettagli architettonici di grande suggestione.

Nei borghi marinari la Natività si fa ancora più legata alla vita dei pescatori: a San Giuliano Mare il Presepe in Darsena galleggia sulle barche storiche, a Viserbella la Natività è ospitata su una battana al Museo della Marineria, mentre a Torre Pedrera il presepe prende forma su imbarcazioni in miniatura.

Il mare d’inverno diventa così spazio contemplativo, capace di accogliere la luce del Natale.

Materiali che parlano

Tra le interpretazioni più originali spicca il presepe di pane realizzato da Maurizio Urbinati a San Leo. Fornaio da oltre cinquant’anni, Urbinati ha scelto un materiale semplice e simbolico – il pane – per raccontare la nascita di Gesù come segno di vita, fraternità e dono. L’opera, allestita vicino al ponte di Santa Maria Maddalena, dialoga idealmente con il grande affresco di san Francesco lungo il cammino francescano, in un intreccio di arte, lavoro e spiritualità.

Quelli viventi

Il Natale prende corpo nei presepi viventi, dove la comunità diventa protagonista. Dal Borgo San Giuliano fino alle colline di Montefiore Conca, con oltre 180 figuranti, la Natività viene rievocata come evento condiviso. Sul Ponte della Resistenza, trasformato nel “Ponte dei Miracoli”, un presepe luminoso e le “Cappe Sante dei Popoli” parlano di pace e inclusione. Tra le novità di quest’anno, il Presepe vivente di pace della parrocchia di San Gaudenzo a Rimini, ispirato al racconto Il presepe di Alberto del vescovo emerito Francesco Lambiasi.

Tradizione e creatività, silenzio e festa, fede e arte: nei presepi disseminati nella Diocesi di Rimini il Natale continua a raccontarsi, invitando a rallentare lo sguardo e a lasciarsi sorprendere da una storia che, ogni anno, torna a farsi nuova.