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I coniugi Martin nelle case dei riminesi

Sono i patroni delle famiglie, delle giovani coppie e dei fidanzati. Di famiglia, figli e santità hanno avuto una certa esperienza, visto che sono i genitori di Santa Teresina di Lisieux. E da domenica 9 novembre sono “accolti” nella diocesi di Rimini: con la messa celebrata nella parrocchia di Santa Giustina, le reliquie dei santi coniugi Martin, Louis Martin e Zélie Guérin saranno ospitate nelle famiglie che desiderano aprire la loro casa recitando una novena di preghiera.

Come nasce l’iniziativa? Padre Antonio Sangalli, vice postulatore della causa di beatificazione dei coniugi Martin, è amico di Adele e Walter Schilirò, mamma e papà di Pietro. Gravi problemi respiratori lo tengono per quaranta giorni tra la vita e la morte, tanto che i coniugi stanno considerando la drammatica decisione di spegnere la macchina che lo teneva in vita. Padre Sangalli consegna loro l’immaginetta di Louis e Zélie, suggerendo di rivolgere una particolare preghiera di intercessione.

Pietro Schilirò nel 2002 è stato miracolosamente guarito, aprendo così il cammino verso la beatificazione dei coniugi Martin.

A Rimini le reliquie arrivano grazie ad una coppia di riminesi che ha conosciuto alcune coppie milanesi a cui erano state affidate le reliquie dei coniugi Martin, spesso ospitate per una “peregrinatio” tra le case per un periodo di nove giorni, durante il quale la famiglia ospitante recita una novena.

Come si accolgono le reliquie? La famiglia accoglie con fede il reliquiario, che simboleggia la presenza della famiglia dei santi Martin nella casa.

Durante i nove giorni, si possono recitare preghiere specifiche che incoraggiano la crescita della famiglia e la comunione fraterna. È un’occasione anche per meditare sulla testimonianza: quella di Louis e Zélie può essere un’ispirazione per vivere una vita cristiana più profonda e gioiosa.

Questa novena, da recitare da soli, o con familiari ed amici, forma una piccola Chiesa domestica orante dove gli uni pregano per le necessità di tutti.

La prima novena riminese sarà recitata nell’abitazione della famiglia Cola. La porta della loro casa, in via Covignano, è aperta a quanti vorranno varcarla. Ma tante sono le richieste già arrivate, da diverse parti della Diocesi, tanto che la presenza delle reliquie a Rimini è confernata fino al prossimo luglio, passando di casa in casa.

“Circa un anno fa, abbiamo conosciuto, tramite un’amica, alcune coppie di Milano a cui erano state affidate le reliquie dei coniugi Martin da padre Antonio Sangalli, carmelitano e vice-postulatore della loro causa di beatificazione. Padre Antonio aveva consegnato loro le reliquie con il compito di portarle nelle famiglie”, raccontano i coniugi Cola.

“Nel tempo, nonostante la distanza, la nostra amicizia con queste coppie si è approfondita. Dopo circa un anno, ci hanno proposto di accogliere anche noi le reliquie in casa nostra e di proporlo ai nostri amici. In un primo momento abbiamo avuto qualche esitazione, ma poi, sostenuti dal legame di amicizia e dal desiderio di accogliere questa grazia, abbiamo deciso di parlarne direttamente con il nostro Vescovo di Rimini per chiedergli il permesso”.

Durante l’incontro, “il Vescovo Nicolò Anselmi ci ha detto che secondo lui questa poteva essere una bellissima occasione non solo per le nostre famiglie, ma per tutte le famiglie della diocesi: un modo concreto per riscoprire la preghiera in casa, affinché le nostre abitazioni diventino davvero “le braccia della parrocchia”. Ci ha ricordato come, a volte, un amico che non frequenta la chiesa possa comunque sentirsi accolto e disposto a pregare in un ambiente familiare, come la nostra casa”.

Accogliere le reliquie “significa ospitarle per nove giorni, il tempo della novena. Durante questo periodo, la famiglia che le riceve apre le porte della propria casa ad amici, parenti e a chiunque desideri pregare davanti a esse. Ogni giornata della novena prevede una breve lettura del Vangelo, un commento alla vita dei coniugi Martin scritto da padre Sangalli e la preghiera di intercessione dei santi sposi, accompagnata da un’intenzione particolare”.

Finora con le prenotazioni “siamo arrivati ai primi di luglio e abbiamo visto come anche tante famiglie, di tutte le età, di Rimini, Riccione e Cattolica abbiano accolto con entusiasmo questa proposta. Personalmente non mi aspetto nulla di particolare: sto imparando a guardare con stupore come le cose belle si diffondono da sole. Noi possiamo solo essere strumenti, lasciando che il Signore operi attraverso di noi. Il mio augurio è che tutti possano scoprire nei coniugi Martin – come in tutti i santi – dei veri compagni di cammino nella vita di fede”.

L’inizio di questa esperienza “è avvenuto domenica 9 novembre, durante la Messa delle ore 9 a Santa Giustina di Rimini, celebrata dal Vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi. Al termine della celebrazione si è svolto l’atto di affidamento delle reliquie alla nostra famiglia. Sono stati momenti intensi, di grande commozione e di profonda gratitudine per ciò che il Signore sta operando in mezzo a noi”.

Chi fosse interessato ad ospitare le reliquie,oppure sapere dove si trovano, può chiamare dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18 al 3520381777.