SERIE C. Il ko ai play-off non ha pesato sulla decisione finale
Il 30 aprile scadeva la clausola che avrebbe permesso alla società biancorossa di rinnovare il contratto con il tecnico. Il suo “no” avrebbe portato allo strappo
Manca solo l’ufficialità che, però, dovrebbe arrivare a breve. Antonio Buscé non sarà l’allenatore del Rimini nella prossima stagione.
Una decisione che, stando ai bene informati, sarebbe stata presa ben prima dei play-off con la Vis Pesaro dopo un incontro tra lo stesso tecnico e la società.
Incontro che si sarebbe tenuto il 30 aprile. Un giorno non qualunque. In quella data, infatti, scadeva la clausola che permetteva alla proprietà di rinnovare il contratto con Buscé di un altro anno portandolo al 30 giugno 2026. Al momento di firmare, però, l’allenatore avrebbe espresso alcune perplessità chiedendo garanzie per il prossimo campionato. Del resto non è una novità, l’ex giocatore di Bologna ed Empoli ha sempre sottolineato (lo ha fatto anche dopo l’eliminazione dai play-off per mano della Vis Pesaro) che il gruppo messogli a disposizione dalla società presentava lacune sia a livello di qualità sia a livello di fisicità. Molto probabilmente Buscé ha chiesto giocatori di un certo tipo. Una richiesta che non solo ha preso in contropiede la società ma che l’ha fatta anche irretire, tanto da provocare lo strappo.
C’è poi un altro aspetto da sottolineare. Tra la piazza e l’allenatore non è mai sbocciato l’amore. Alcuni suoi comportamenti (vedi il non andare a salutare i tifosi dopo l’eliminazione o non nominarli proprio nella conferenza post gara), ma soprattutto alcune sue dichiarazioni non l’hanno reso simpaticissimo. Come del resto alcune sue scelte tecniche, non ultime quelle fatte nelle due gare play-off con la Vis. Al di là di tutto, però, rimane una stagione altamente positiva quella del Rimini che non solo ha vinto una storica Coppa Italia di Serie C, ma ha anche migliorato il 10° posto dello scorso anno (è arrivato 9°) facendo un punto in più che sarebbero stati 3 senza la penalizzazione.
Adesso, però, c’è da programmare il futuro e all’orizzonte ci sono un po’ di nuvoloni neri.

