Home Vita della chiesa Determinato nell’applicare il Concilio Vaticano II

Determinato nell’applicare il Concilio Vaticano II

Mons. Emilio Biancheri riletto 70 anni dopo il suo ingresso a Rimini

Storia, profezia, comunità, l’incontro per il settantesimo anniversario dell’ingresso di monsignor Emilio Biancheri a Rimini

Storia, profezia, comunità. È il titolo di un incontro organizzato giovedì 18 maggio in Sala Sant’Agostino dalla Biblioteca Diocesana, l’Archivio Storico Diocesano e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, in occasione del 70° anniversario dell’ingresso di monsignor Emilio Biancheri a Rimini.

Un’opportunità bella, importante, ma snobbata o forse solo ignorata dalla comunità cattolica riminese. Non certamente per la qualità dei relatori, qualificati testimoni di quegli anni e capaci anche di proporre una lettura documentata e non agiografica di quei momenti.

Data, luogo e orario forse non proprio capaci di coinvolgere tanta gente. Presenti due vescovi, mons. Anselmi, di corsa dall’aeroporto, di ritorno dall’Albania e mons.

Lambiasi, molto attenti nell’ascolto; quattro sacerdoti ed una ventina di laici. Davvero un peccato considerando la qualità delle due relazioni di base fatte da Piergiorgio Grassi ( Episcopato del vescovo Biancheri) e don Aldo Amati ( spiritualità e sacerdozio del vescovo Biancheri) e anche degli altri interventi di Sabrina Zanetti (sul ruolo del Vescovo nella nascita del centro Enaip) e Kristian Gianfreda (la scelta di appoggiare il giovane don Oreste nelle sue importanti scelte educative).

Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico, una proposta della Cei

Il Seminario era inserito all’interno delle Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico, sollecitate dalla Conferenza Episcopale Italiana, con l’intento di promuovere una più stretta collaborazione tra Museo-Archivio-Biblioteca (MAB) diocesani. In questo senso grande interesse ha suscitato la bella ricostruzione storica di Cinzia Montevecchi, con mille curiosità, sulle origini della Biblioteca diocesana, oggi intitolata a mons. Biancheri. Le relazioni hanno decisamente rispettato le attese del convegno. È stata forte la conferma dell’assunto proposto dalla stessa prof. Montevecchi nell’articolo di presentazione ( il Ponte del 30 aprile) “ Siamo convinti che le radici di quello che oggi defininamo inclusione e partecipazione, vadano cercate negli anni del suo episcopato”.

Parroco di frontiera a Grimaldi (Ventimiglia) il giovane don EmilioBiancheri, negli anni del fascismo si era nutrito delle letture francesi di Mauriac, Bernanos, Blondel, e dei teologi De Lubac, Congar, che saranno protagonisti del Vaticano II. Quando arriva a Rimini è uno dei vescovi più giovani d’Italia. È il tempo della ricostruzione e dello sviluppo turistico, con tanti nuovi insediamenti urbani. Nel 1962 partecipa al Concilio Vaticano II, dove arricchisce le sue convinzioni pastorali. Non farà interventi in Assemblea, ma si nutrirà di molti incontri personali con i vescovi francesi e latinoamericani e fra questi dom Helder Camara.

Importante e anche discussa da una parte del clero, sarà la scelta di costruire il nuovo Seminario con i danni di guerra dell’episcopio, seminario che verrà inaugurato nel 1963 con nuovo rettore don Fausto Lanfranchi, ordinato sacerdote solo 4 anni prima. Non sarà una scelta semplice, ma determinante.

Il dopo Concilio lo vede protagonista. Viene istituito uno dei primi Consigli Presbiterali in Italia, poi è la volta del Consiglio Pastorale Diocesano; trasforma il Bollettino in Rivista Diocesana per monitorare i cambiamenti in atto (giovani, scuola, seminario) e ospitare il confronto teologico ed ecclesiale; nasce il Centro Studi Diocesano (che starà all’origine dell’Istituto di Scienze Religiose); produce documenti importanti come “ La Chiesa riminese e il mondo del lavoro”, che gli varranno gli attacchi di certa stampa laica e conservatrice; al Convegno ecclesiale di Miramare viene decisa la nascita della Commissione diocesana Justitia et Pax e del settimanale ilPonte, che darà origine allo sviluppo dei media cattolici in Diocesi.

Ma le cose dette al convegno sono tante e tante altre.

Ci prendiamo l’impegno di proporle, almeno in sintesi, sui prossimi numeri del settimanale.