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In questi giorni il colosso svedese del mobile festeggia i 25 anni di presenza in Italia. Ed era ineluttabile che prima o poi arrivasse anche a Rimini, piazza turistica di prim’ordine. Ci arrivò nel giugno 2009 e l’inaugurazione avvenne proprio all’indomani delle Amministrative. Quale bilancio di questo primo mandato? I mobilifici tradizionali continueranno a storcere il naso, anche perché nel frattempo di grandi catene ne sono approdate altre. Ma a mio avviso a rimetterci di più è stato il commercio di matite, visto che non si esce mai dallo store senza averne 3-4 in tasca. Personalmente la mia vita non è stata rivoluzionata: tra l’ora e mezzo di auto del pre-2009 per la gita annuale a Bologna o Ancona e le visite occasionali di oggi, non saprei cosa scegliere. Più ci si va e più si comprano cose non preventivate, è vero, ma alle tentazioni nascoste nel giro obbligatorio bisogna abituarsi. Il colosso ha invece rivoluzionato la mia concezione di ineluttabilità. Ero convinto che a tutto ci fosse rimedio. A una malattia, se non la cura almeno una terapia per alleviare. Alla rottura di un rapporto umano, la forza del perdono e della comprensione. Ma se si fraintendono le istruzioni e si sbaglia a montare un pezzo di un mobile, non c’è davvero più niente da fare.