Home Attualita 5.600.000 euro nella lotta contro i tumori

5.600.000 euro nella lotta contro i tumori

Abbiamo esaminato il bilancio delle due realtà che compongono l’Istituto Oncologico Romagnolo, una delle realtà del Terzo settore più importanti del territorio

L’Istituto Oncologico Romagnolo è una realtà molto ben conosciuta in Romagna da chiunque abbia avuto a che fare con il cancro, direttamente o come congiunto o amico di un malato oncologico. L’attività di assistenza e sostegno ai malati è, infatti, molto intensa e radicata.

I volontari dello IOR sono attivi in tutta la Romagna con sedi a Ravenna, Riccione, Rimini, Cesena, Faenza, e Lugo.

Dalla costituzione avvenuta nel 1978 ad oggi di strada ne è stata fatta molta, ma l’approccio alla condizione del malato non è mai venuto meno, tenendo presente, da un lato, l’attenzione all’aspetto umano, dall’altro la ricerca scientifica.

Ne scaturisce una vicinanza al paziente che dovrebbe essere sempre presente, cosa che purtroppo, non sempre accade. Per questo dopo la nascita dello IOR, nel 2007 è stato costituito, sempre per la tenace e lungimirante volontà del prof. Dino Amadori, l’IRST (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori).

Va dato atto che già venti anni prima Amadori aveva lanciato l’idea, proprio durante un’assemblea dei soci.

Oggi, le attività di volontariato e di cura e ricerca, sono distinte sia dal punto di vista societario che organizzativo e hanno organi direttivi e bilanci completamente separati.

Esiste uno IOR associazione di volontari e uno IOR cooperativa sociale. Una cosa a parte è l’IRST che ha quindi una sua propria organizzazione, di cui non ci occupiamo.

Lo IOR associazione di volontari, prendendo in esame il bilancio 2022, conta 538 soci di cui 366 donne e 172 uomini. I lavoratori non soci sono in totale 27 di cui 24 donne e 3 uomini.

Le attività svolte sono molteplici e si concretizzano principalmente nell’assistenza, nell’accoglienza, nella pratica della psiconcologia, nello svolgimento di progetti particolari come quello denominato Margherita, per affrontare la caduta dei capelli delle donne durante le cure e nel trasporto dei pazienti.

Ci sono, inoltre, progetti di solidarietà e scambio di buone pratiche per la cura, con vari Paesi dell’Africa.

Il totale dei ricavi e dei proventidello IOR ammonta a 3.846.417 euro, mentre i costi sono pari a 2.488.713, con un avanzo di gestione di 1.349.905 euro che risulta leggermente inferiore a quello del 2021.

Le entrate sostanzialmente sono costituite dalle raccolte fondi sia abituali che occasionali, dovute ad iniziative particolari. Il totale ammonta a 3.212.602 euro. Il resto delle entrate è rappresentato da donazioni liberali per 509.000 euro.

Tra i costi la principale voce è costituita dai servizi acquistati per 459.067 euro. Segue il costo del personale che ammonta a 348.555 euro. L’ultima voce significativa è data dagli oneri per raccolte fondi occasionali e abituali pari, in totale, a 387.371 euro.

Va segnalato che l’avanzo di gestione del 2022 e anche quello del 2021 è dovuto ad un sostanziale blocco dell’attività a causa della pandemia del Covid che ha di fatto impedito lo svolgimento delle normali azioni di assistenza al malato.

Le somme accantonate, spiegano dallo IOR, verranno utilizzate per un piano di investimenti dal 2024 al 2027 per il potenziamento della farmacia oncologica, per l’ammodernamento e miglioramento degli spazi della medicina oncologica e della radioterapia.

Il tutto ovviamente in piena collaborazione con l’ASL che spesso ha molti vincoli nell’eseguire lavori di questo genere L’Istituto oncologico romagnolo cooperativa sociale, invece, si occupa della cura medica e della ricerca e nel 2022 ha assistito 7000 casi. Ha 2168 soci di cui 1040 donne e 1128 uomini. Inoltre, 150 sono le persone giuridiche e 39 enti pubblici.

I dipendenti sono 14, di cui un dirigente, 6 impiegati a tempo pieno, 3 impiegati part time, una biologa e 3 operatori socio sanitari. I lavoratori sono composti da 6 uomini e 8 donne, con un età media di 46 anni.

Una prima funzione è costituita dall’attività di compagnia e ascolto rivolta ai pazienti ricoverati presso gli hospice del territorio romagnolo. C’è, poi, l’assistenza domiciliare che nel 2022 ha visto prendere in carico 75 pazienti con 1535 visite.

C’è anche un lavoro dedicato alla pet therapy soprattutto rivolto alla buona relazione emotiva uomoanimale.

Un notevole lavoro è svolto in collaborazione con l’Alma Mater di Bologna nell’istituzione, organizzazione e promozione di corsi di specializzazione e di studio, su aspetti specifici della cura, a questo si aggiunge l’impegno a sostenere borse di studio e dottorati di ricerca scientifica nello specifico ambito medico.

Molte altre sono le attività di ricerca sostenute, in collaborazione con l’IRST e altri istituti, anche sostenendo la pubblicazione di articoli su riviste specializzate italiane e straniere.

Un impegno fondamentale della cooperativa IOR è quello della prevenzione svolta nelle scuole, che nel 2022 ha coinvolto 61 istituti, 470 classi, 11449 studenti, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori.

L’Informatore è il periodico trimestrale distribuito dalla Cooperativa a tutti i suoi associati e ai donatori ed è distribuito gratuitamente presso gli ospedali del territorio o negli esercizi commerciali che si sono resi disponibili a tenerne copie a disposizione della propria clientela.

Le entrate vengono prevalentemente da due voci: le offerte da persone fisiche e aziende per 1.067.050 euro e dalle entrate del 5×1000 che ammontano a 1.057.732, per un totale di 2.284.026.

I costi sono dovuti principalmente alla produzione di servizi, per 918.403 euro e per 587.185 euro per i costi del personale. L’utile del 2022 è pari a 57.097 euro, quasi quattro volte inferiore a quello del 2021.

I bilanci dello IOR, che si possono facilmente consultare sul sito, sono molto ben documentati e completi, come certamente si addice ad una attività di volontariato e ad una cooperativa che opera con molti soci ed in un contesto così complesso e delicato. Come dovrebbero fare tutte le associazioni che si occupano di temi simili.

Così si contribuisce ad accrescere la fiducia in chi si impegna nel settore del volontariato, a favore degli altri ed in collaborazione con tutti i soggetti interessati.

Alberto Rossini