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316 firme per la ciclabile sulla via San Salvatore

Via-san-salvatoreDa molti anni si parla di una pista ciclabile sulla via San Salvatore. Qualche anno fa si diceva addirittura che fossero già stati stanziati dei soldi, che poi evidentemente sono stati dirottati verso altre esigenze.
“Purtroppo ogni giorno – afferma Paolo Sartini, uno degli abitanti di via San Salvatore – constatiamo l’urgenza di quell’iniziativa, sia che si tratti di pista ciclabile protetta o di marciapiede.
Noi tutti sappiamo come quella strada invece che essere elemento di unione fra i residenti è motivo di pericolo per chi si avventura anche solo per portare l’immondizia ai cassonetti”.
“Quest’estate – interviene Franco Bilancioni – un’auto ha letteralmente pestato il piede ad una signora che dal marciapiede osservava il traffico. Non c’è muretto o rete che costeggia la strada che non siano stati “battezzati” da automobilisti … frettolosi”.
Per questo, proprio per una qualità di vita migliore, è nato, proposto dall’associazione Kairos, un Comitato che ha visto da subito un’ampia partecipazione soprattutto di giovani e famiglie e che intende tornare a chiedere con forza uno spazio per pedoni e ciclisti, che sia protetto dal traffico delle auto e che permetta, soprattutto ad anziani e bambini, una mobilità senza pericolo.
La prima iniziativa che il Comitato ha proposto è una raccolta di firme fra i cittadini residenti nella zona o che spesso la frequentano. Sono così state raccolte in poche settimane 316 firme, praticamente il 50% della popolazione, che da subito ha inteso dare un importante segnale alle forze politiche e all’amministrazione con una lettera inviata al Sindaco Gnassi.
“Non siamo mossi dal desiderio di contrapporci ad alcuno, quanto di rendere più vivibile il nostro quartiere – precisa Alex Crescentini, uno dei giovani promotori – e poiché sappiamo che una lettera aperta al Sindaco servirà solo a muovere un po’ le acque, abbiamo già in progetto molte iniziative, perché, anche in alto, ci si accorga di quello che per noi è oggi un bisogno primario per rendere un po’ più vivibile un quartiere dove la strada invece che legarci ci allontana”. (cz)