Home Vita della chiesa 2 agosto dai frati, ristoro dell’anima e del corpo

2 agosto dai frati, ristoro dell’anima e del corpo

Una festa per lo spirito, una festa per il corpo. È la tradizione del convento francescano di Villa Verucchio, dove da secoli le genti si danno appuntamento per ‘lucrare’ il Perdono di Assisi (visita alla chiesa, S. Messa, confessione e preghiere secondo le intenzioni del Papa).
Qui ci si dà appuntamento il 2 agosto nella chiesa e nel convento dei frati minori, luogo nel quale Francesco vi ha transitato nel 1213, nel 1215 e nel 1224. Secondo la “Istoria Serafica” il Poverello, in cammino verso San Leo, nel 1213 rimase impigliato con la tonaca ad un “ramicello vizzo” che utilizzò come bastone. “Non più bisognoso, lo diede al fuoco”. Il ramo si contorse ma come il roveto ardente di Mosè non bruciò. “Se non vuoi ardere, cresci!” sentenziò il Santo. La pianta, la più vecchia d’Italia, ha “obbedito”: alta 25 mt, ha la circonferenza media di 5,15 mt.
Una dozzina di confessori disponibili tutto il giorno (fino alle ore 22) attendono i penitenti (vengono distribuite oltre 6mila comunioni), i quali possono “prendere” messa dalle 7 al ritmo di una all’ora.
Oltre allo spirito, il Perdono contempla anche il… corpo. All’esterno sono allestite “cucine all’aperto” che servono robusto cibo romagnolo, sul quale troneggia la speciale trippa. La tradizione vuole che il primo “cliente” si cibi delle succulente interiora al termine della prima messa . Nel chiostro è stata allestita l’esposizione dal titolo “San Francesco. Un’esperienza di Dio” (in collaborazione con il festival Cartoon Club) che propone il patrono d’Italia nei fumetti di tutto il mondo. Anche sulle “nuvole” (da quelle Usa alle francesi), San Francesco – e Chiara, protagonista di una nuova sezione – non perde le sue caratteristiche di uomo dalla vita avventurosa, grande comunicatore e innamorato di Dio.
Neppure il maltempo ha fermato le migliaia di persone che hanno preso d’assalto il convento. All’ombra del cipresso sono stati consumati quintali di cibi succulenti. Anche la pesca di beneficenza, con le sue migliaia di regali, si è rivelata un successo. (p.g.)