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Una provincia a portata di… IMU

Quanto dovremo pagare di Imu in questo anno? In provincia si paga di più o di meno rispetto ad altre zone. Era meglio pagare l’Ici? Sono sicuramente tante le domande che ci si è fatti in merito alle imposte locali. Un’analisi dell’Osservatorio nazionale del sindacato Uil ha preso in esame oltre 6mila delibere comunali in Italia. Dati alla mano il gettito Imu dell’acconto di giugno, in provincia di Rimini, ammonta a 70 milioni di euro; dei quali 40 sono finiti nelle casse di Palazzo Garampi e 30 in quelle dello Stato. Dall’analisi emerge che se è vero che gli aumenti sono stati più alti rispetto all’aliquota base decisa dal Governo sulle seconde case, è vero anche che Rimini è la più virtuosa tra le province dell’Emilia Romagna per gli aumenti sulla prima casa.

Imposta Municipale Propria. Dando un’occhiata alla situazione in provincia di Rimini, per quanto riguarda le aliquote Imu della prima casa, quella media è del 4.57 per mille, in aumento del 14.3% rispetto all’aliquota base del 4 per mille. Nello specifico, 12 Comuni hanno mantenuto l’aliquota di base, tra cui Cattolica, Riccione e Santarcangelo. Negli altri 15 Comuni si è proceduto all’aumento dell’aliquota con due Amministrazioni che hanno deciso di applicare quella massima (6 per mille), vale a dire Bellaria Igea Marina e San Giovanni in Marignano. A San Clemente, Montefiore e Morciano l’aliquota è del 5.5 per mille mentre a Coriano è del 5.2 per mille; a Rimini e Gemmano del 5 per mille mentre negli altri Comuni è al 4.5 per mille.

Per quanto riguarda l’aliquota riferibile alle seconde case, tranne che a Talamello, in tutti i Comuni è aumentata portando quella media al 10.18 per mille con +33.9% rispetto all’aliquota base. Nei Comuni in cui è aumentata, ad eccezione di Coriano (9 per mille), Torriana (9.6 per mille), Gemmano, Montefiore e Montecolombo (10 per mille), si applica l’aliquota massima del 10.6 per mille.

Passando alle aliquote per gli immobili affittati con canone concordato, quella media applicata in provincia è del 9.21 per mille in aumento del 21.2% rispetto all’aliquota base (7.6 per mille). In particolare, 13 Comuni hanno aumentato l’aliquota, mentre 14 hanno mantenuto quella base, tra cui Rimini, Riccione e Cattolica. Mondaino, San Giovanni in Marigliano, San Leo e Sant’Agata Feltria hanno deliberato il 10.6 per mille; Saludecio il 10.2 per mille; Gemmano il 10 per mille mentre Santarcangelo e Verrucchio il 9.6 per mille.

Per quello che riguarda le aliquote degli immobili affittati con canone libero quella media applicata in provincia è del 9.85 per mille, in aumento del 29.6% rispetto all’aliquota base (7.6 per mille).
A parte il Comune di Talamello, che anche per questa tipologia ha mantenuto l’aliquota al 7.6 per mille, tutte le altre Amministrazioni l’hanno aumentata. In 10 Comuni viene applicata l’aliquota massima del 10.6 per mille.
Dati alla mano il sindacato Uil di Rimini dimostra, attraverso una simulazione con saldo a dicembre, che il gettito dell’Imposta Unica Propria in provincia, sarà pari a 177.9 milioni di euro, dei quali 63 milioni finiranno nelle casse dello Stato, “soldi che – dichiara il sindacato – potrebbero essere utilizzati per saldare le incongruenze”.
In chiusura, i responsabili della Uil hanno sottolineato come da parte loro ci sia la più ampia convinzione che l’Imu possa diventare un’imposta comunale.

Letizia Rossi