Home Attualita Il Prefetto: “Rimini unisce sogno e praticità”. Ma servono rinforzi

Il Prefetto: “Rimini unisce sogno e praticità”. Ma servono rinforzi

La nuova Questura ancora in dirittura d’arrivo, le crisi aziendali da gestore (Petroltecnica su tutte), la percezione di insicurezza in alcuni quartieri (Spadarolo in primis) e soprattutto una perenne carenza di organico. Una insufficienza che riguarda non solo le forze di polizia ma anche il tribunale, sotto organico per cancellieri, giudici e magistrati. Questa è la fotografia di Rimini “scattata” dal Prefetto Alessandra Camporota ad un anno esatto dal suo insediamento nel Palazzo del Governo di via IV Novembre. “Rimini è una bellissima terra, accogliente, dinamica, creativa. – l’ammissione del Prefetto – Qualche ombra? A volte la riminesità si manifesta in maniera un po’ troppo… vulcanica”.

Riminese… ciclista
L’immagine che secondo il Prefetto Camporota esprime perfettamente la natura del riminese, è quella del ciclista, con i suoi pregi e anche con i suoi difetti. “Il ciclista aiuta a combattere l’inquinamento e il traffico, vive all’aria aperta e gode della bellezza del paesaggio. Ma anche il ciclista è tenuto a rispettare le regole delle due ruote”.

Il fascino di una terra
Proveniente da Roma, e prima ancora da altre esperienze a Bari, la dott.ssa Camporota è rimasta affascinata da questa terra capace di unire il sogno all’imprenditorialità, che attira milioni di visitatori (28 all’anno in provincia) e che per questo richiede uno sforzo eccezionale nel garantire l’ordine e la sicurezza. Un altro tratto distintivo è l’associazionismo. “Ci sono esperienze splendide e straordinarie, da San Patrignano alla comunità di Monte tauro, dalle Case del Perdono per il recupero alternativo dei detenuti ai diversi servizi della Papa Giovanni. I riminesi si spendono per gli altri”.

Mafia e criminalità organizzata
Il Prefetto Camporota ha la sua precisa idea anche sulla mafia e la criminalità organizzata. “Il Processo Emilia deve insegnarci a tenere gli occhi aperti. Il substrato economico della Riviera fa gola alle mafie”. Purtroppo l’atavica mancanza di professionalità specifiche a Rimini (richiesta nel 2017 anche dall’allora presidente commissione antimafia presente a Rimini, Bindi) non è ancora stata risolta. “Mi batto per richiedere rinforzi a Roma”, ha detto la rappresentante del Governo sul territorio. “L’unicità riminese non è compresa nella capitale: le sue esigenze sono sottostimate, sia in estate (dove pure qualche rinforzo viene concesso) sia in inverno”.


I migranti e i centri
500 i richiedenti asilo attualmente presenti in provincia. “Non c’è allarme sul governo del fenomeno nel territorio”, ha detto Camporota. Che però promette: “alla scadenza del bando per i centri di accoglienza il bando sarà rimodulato. Con criteri differenti rispetto a quelli esistenti”.
“Divertirsi in sicurezza si può e si deve” per il prefetto, che ha seguito tutti i grandi eventi della Riviera dalla cabina di regia.

La caserma Giulio Cesare
Il bilancio sul primo anno riminese, la Camporota lo chiude parlando della caserma Giulio Cesare. “è un immobile importante, situato nel centro di Rimini e di proprietà demaniale. 22.000 mtq coperti, oltre 70.000 totali Alcuni stabili all’interno necessitano di interventi di ristrutturazione. I militari inizieranno da settembre a lasciare la caserma, un poco per volta. Il Comune di Rimini ha avanzato una richiesta per l’utilizzo dell’area. In ogni caso non è comunque necessario passare per un’asta: la caserma Giulio Cesare potrebbe essere riutilizzata per funzioni pubbliche”.
Paolo Guiducci