Home Cultura Muri e poco dialogo: c’è bisogno di più Meeting

Muri e poco dialogo: c’è bisogno di più Meeting

Incontro, dialogo, identità, costruzione comune, bellezza, creatività: in questi quarant’anni, queste parole “non sono stati solo temi di dibattito, ma esperienze condivise tra centinaia di migliaia di persone”. Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, sintetizza così i quarant’anni della manifestazione, che quest’anno ha come titolo “Nacque il tuo nome da ciò che fissavi”, tratto da una poesia di Karol Wojtyla.

Presentata a Roma da Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, monsignor Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, da Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, e dalla presidente Guarnieri, l’edizione 2019 della kermesse in programma alla Fiera di Rimini si preannuncia più ricca e più viva che mai.

“Il titolo del Meeting indica un’urgenza spiega Emilia Guarnieri – l’urgenza di persone che hanno un nome, un’identità, certi e consapevoli della propria irriducibile natura di uomini. Indomabili nel difendere questa natura prima delle proprie idee”.

E il Meeting darà spazio a questa natura affrontando temi di stretta attualità, ma anche la storia con la s minuscola, quelle di persone che portano a Rimini le loro testimonianze, affrontando con la stessa curiosità e passione economia e lavoro, sanità e sport, vita della chiesa, cultura e spettacolo.

“Oggi che i muri hanno ripreso ad alzarsi e la voglia di dialogo è più debole rispetto allo scontro e all’affermazione di sé, c’è bisogno in Europa come in Italia di più Meeting”, le parole di Enrico Letta, presidente dell’Istituto Jacques Delors, collegatosi da Parigi nel corso della presentazione. “Lo spirito del Meeting deve diffondersi e abbattere i nuovi muri, a partire da questo nuovo clima di ostilità, interno all’Europa, tra Est e Ovest”. In sintonia anche le dichiarazioni di monsignor Zuppi, che nel suo intervento ha fornito alcuni spunti sul titolo del Meeting e sul valore di questo evento nel contesto culturale e generale e in particolare nella situazione della Chiesa oggi.

“L’attenzione posta nell’edizione 2019 sui temi dello sviluppo sostenibile non solo è giustificata dalla gravità della situazione attuale e dai rischi di catastrofi che gli scienziati sottolineano, – ha aggiunto Enrico Giovannini -ma coglie la necessità di un cambio di paradigma dell’attuale modello di sviluppo, come ha sottolineato spesso Papa Francesco”.

L’incontro inaugurale della XL edizione del Meeting (domenica 18 agosto) vedrà la presenza della seconda carica dello Stato: il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (oltre a lei, dal governo il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti). Domenica 18 e lunedì 19 andrà in scena Midnight Barabba, lo spettacolo inaugurale, nel Teatro Galli: è una rilettura trasportata nel nostro secolo del Barabba dello scrittore svedese Pär Lagerkvist, che fornì l’ispirazione anche a un celebre film con Anthony Quinn (e attirò pure Fellini).

Rilevantissimo il filone del dialogo tra esperienze e culture. Sul versante ecclesiale poi, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, dialogherà con i giovani sul tema “Non fatevi rubare i sogni, sono il futuro”.

Infine, come un fiume carsico che attraversa la Fiera, le testimonianze: dal Venezuela, dal carcere (anche quello minorile di Nisida), dalle ong impegnate in Africa, dai Centri di Aiuto alla Vita. Particolarmente drammatiche e toccanti si annunciano quelle dell’incontro “Il mistero del dolore innocente: non una spiegazione, ma una presenza”, un contributo al dibattito sui temi della dignità della vita anche più fragile.

Tommaso Cevoli