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Madonna delle Vette: una casa Cristocentrica

La storia del libro Un incontro simpatico – don Oreste e Casa Madonna delle Vette è iniziata da un malloppo di carte ingiallite: le dispense di don Oreste per i delegati Pre-ju dell’Azione Cattolica nel periodo in cui, assistente diocesano dell’Azione Cattolica di Rimini, si occupava dell’età cosiddetta “pre-ju”. Questo, unito al fatto che ricorrono i cinquant’anni di Casa Madonna delle Vette, mi ha convinto ad approfondire e scrivere la storia di quella Casa.
Avevo già le testimonianze di don Sisto Ceccarini e don Filippo Di Grazia, sui compagni di avventure in America. Dalle storie di don Aldo Amati, Luciano Chicchi e don Fausto Lanfranchi, che erano stati fra i suoi collaboratori più stretti negli anni cinquanta, emergeva una storia più complessa di come veniva narrata, spesso frettolosamente, durante un’omelia o un incontro.
Colpisce la cura con cui pensava le cose, di come abbia progettato una casa “Cristocentrica”, ma che potrebbe essere benissimo definita “Giovanicentrica” per l’attenzione posta alle esigenze educative. Veniva alla luce un “Movimento Pre-ju” che don Oreste sognava su scala ecumenica, ma che non decollò, nonostante la sua azione fra i giovani abbia avuto un impatto decisamente notevole, anche come numero di vocazioni sacerdotali.
Uno dei fili conduttori è stata la gestione della Casa, divenuta poi albergo. Cosa per niente banale, visto che si trattava di coniugare le spese di una struttura “pensata in grande” con la sua destinazione per i ragazzi e i poveri. Così, oltre a ricostruire l’atmosfera e le avventure dei campeggi ho narrato le peripezie delle persone che si erano lasciate coinvolgere dai sogni di don Oreste e si erano trovate a dover gestire una quotidianità non meno movimentata delle escursioni dolomitiche.
Non c’erano solo persone da ascoltare. Alla ricerca di riscontri per una notizia, rivelatasi poi falsa, ho cercato in biblioteca le raccolte de L’Avvenire d’Italia<(i> e del Bollettino diocesano che si sono rivelate una vera miniera informazioni. Una, non utilizzata nel libro, è una nota della Curia alla quale don Oreste ha obbedito sempre scrupolosamente: ricordava ai sacerdoti il divieto di viaggiare in auto soli con una donna. Qualche notizia è stata trovata anche su Internet. Ad esempio qualcosa in più su Louis Sidoli, il benefattore che aiutò don Oreste nei sui viaggi in America.
C’erano poi da raccontare il primo campeggio con disabili del ‘68 e poi l’inizio della Comunità Papa Giovanni XXIII e le Case-famiglia. Qui sono state preziose le testimonianze degli amici, di don Elio e don Nevio, cose magari sentite più volte, ma da controllare e approfondire. Poi la crescita della Comunità con l’apertura di nuove modalità e nuove zone. Da qui in poi cominciano anche i ricordi personali, confermati ed arricchiti dagli articoli pubblicati su Sempre.
Naturalmente c’è una parte fotografica, che ha potuto contare, oltre che sul mio archivio, sulle immagini uscite da vari cassetti e soprattutto dalla raccolta di don Romano Migani, col quale ho trascorso piacevolmente molte ore, e che è stato di grande aiuto nel ricostruire gli anni in cui era uno dei più vivaci animatori dei campeggi Pre-ju.

Riccardo Ghinelli

La Comunità “Papa Giovanni XXIII” nel quarto anniversario della morte di don Oreste Benzi organizza una serata dal titolo Un incontro simpatico centrata sui 50 anni di Madonna delle Vette e sull’azione educativa di don Oreste Benzi.
La serata (31 ottobre) si terrà al Teatro degli Atti alle ore 21 e sarà condotta da Giorgio Tonelli. Verrà presentato il libro Un incontro simpatico – Don Oreste e Casa Madonna delle Vette di Riccardo Ghinelli, Editore Sempre Comunicazione.
Il 2 novembre, nel giorno della sua nascita al Cielo, alle 14.30 presso il Cimitero di Rimini verranno commemorati i bambini morti prima di nascere, mentre alle 20.30 nella Parrocchia della Resurrezione mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino e Montefeltro, celebrerà una messa in suo ricordo.