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Le Marche frenano i “riminesi”

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I bagagli sono pronti da nove anni. Ma sono ancora in attesa del nuovo domicilio. Sì, avete letto bene, nove anni, e questa volta la colpa non è di Alitalia e neppure delle turbolenze che periodicamente si abbattano sull’aeroporto “Fellini”. Risultato: Montecopiolo e Sassofeltrio restano tra coloro che son sospesi. Una collocazione che non vede per nulla contenti questi due comuni.
Il “sì” alla modifica dei confini amministrativi nel 2007 sfiorò l’85% contro il 14% dei “no”, risultato ottenuto nel referendum per il passaggio di regione (e quindi anche di provincia) che coinvolse circa 2.400 abitanti di Montecopiolo e Sassofeltrio, pronti a gettarsi sulla strada già inboccata dai sette vicini di casa dell’Alta Valmarecchia, che nel 2009 coronarono il sogno di riabbracciare la storia ricongiungendosi con la riviera riminese e il suo entroterra.
Nove anni dopo tutto è come prima. Il risultato referendario è acquisito ma i comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio aspettano ancora una risposta dal Parlamento e dalla Regione Marche. Il cui Governatore anzi vorrebbe rimandare indietro le lancette. “È passato tanto tempo – fa notare il pesarese Luca Ceriscioli –, è necessario ripetere il referendum, perché l’iter non è stato perfezionato”.
Apriti cielo. La dichiarazione del presidente della Regione fa infuriare i feretrani che si sentono cornuti e mazziati. In loro soccorso arriva il deputato Pd Tiziano Arlotti. “Non c’è alcuna norma che preveda una possibile decadenza del procedimento. – assicura il deputato, che tanto si è speso per il passaggio delle sette sorelle dell’alta Valmarecchia – La direzione centrale del ministero dell’Interno conferma come non sia preclusa la conclusione di un iter che attesta la volontà già espressa dalle popolazioni interessate”. Arlotti prosegue la sua analisi: “Vi è un interesse nazionale a cui dare seguito e il coinvolgimento delle Regioni interessate è avvenuto”.
La richiesta di un nuovo referendum da parte marchigiana poggia le sue basi sul fatto che i cittadini dei due Comuni possano aver cambiato idea in questi nove anni, magari dopo aver sbirciato quanto accaduto alla vicina Valmarecchia che in Romagna ci è andata nel 2009. Almeno ufficialmente, però, il fronte è compatto: indietro non si torna, l’esperienza del passaggio è positiva. Lo han dichiarato i Sindaci di Pennabilli e San Leo, il Vice di Talamello, l’Assessore di Novafeltria Fabio Pandolfi e Franco Vicini da S. Agata Feltria in occasione del recente incontro indetto dal Comitato per il passaggio di Montecopiolo e Sassofeltrio.
La raccolta di firme per indire un nuovo referendum? Assurda. Lo attesta lo stesso Ministero dell’Interno: “un nuovo referendum è un’anomalia istituzionale non essendo ancora compiuto il primo”. E pensare che dal 2007 ad oggi i passaggi istituzionali compiuti sono stati numerosi. La provincia di Rimini ha deliberato con due legislature differenti il parere favorevole ed unanime per il passaggio dei due comuni. La 1ª Commissione Affari Generali dell’Emilia Romagna in tre legislature differenti ha votato all’unanimità (tre volte) parere favorevole per il passaggio dei due comuni, “l’ultima a febbraio di quest’anno nella legislatura di Bonacini” fa notare Agostino D’Antonio del Comitato.
Il viaggio in Romagna è “fermo” da nove stagioni? “Perché è trascorso tutto questo tempo?” chiede il sindaco di Montecopiolo, Alfonso Lattanzi. Da queste parti il comportamento della Regione Marche viene definito arrogante e anticostituzionale; non avendo altre argomentazioni, le Marche han bloccato l’iter con un comportamento ostruzionistico. “Le Marche rifiutano di dare il proprio parere, ma tale parere è obbligatorio e non può essere omesso, – rilancia Arlotti – mentre è ritenuto comunque fondamentale il parere favorevole della Regione Emilia-Romagna, che acquisisce un rilievo maggiore rispetto a quello della Regione di distacco, come nel caso dei sette Comuni dell’Alta Valmarecchia”.

Paolo Guiducci