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Invocazione all’umano

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La Società de Borg alza lo sguardo. E lancia un grido. Un appello. Al cielo e alla tera. Lo hanno chiamato “Invocazione all’umano”. “Siamo consapevoli che essere umani significa anche riconoscere di vivere un mistero. Sia che sia la scienza a guidare le nostre speculazioni, sia che sia una religione o una filosofia la nostra Giornata Perfetta è comunque immersa in questo mistero. – spiegano gli organizzatori – Per qualche minuto di silenzio e raccoglimento, in migliaia riuniti nell’invaso, non ci interrogheremo più sul «come» o sul «principio»ma cercheremo con tutta la nostra volontà di stringerci sul «perché» e sul «per cosa» siamo temporaneamente pellegrini su questo pianeta.

Tenteremo assieme un raro momento di umanità al 100% e così nel rispetto di tutte le religioni, credi, filosofie costruiremo una «preghiera» che di fatto risulterà una invocazione all’umano come massima espressione di fiducia (dunque fede) e di amore per l’umanità e il suo futuro”.

Tutti insieme appassionatamente. Ma non c’è il rischio di crogiolarsi in un indistinto e perciò inutile sincretismo? Don Cristian Squadrani, “Parroco in solido” della parrocchia di San Giuliano Martire e s. Maria Maddalena delle Celle con don Marcello Zammarchi e don Paolo Donati (che è pure l’équipe formativa del Seminario diocesano), parteciperanno volentieri all’incontro.

All’Invocazione sono invitati i rappresentanti di tutte le fedi religiose (e confessioni) presenti a Rimini: cristiani ortodossi, valdesi, musulmani, tibetani e cattolici. Ciascuno dei partecipanti dovrebbe aiutare i presenti all’aspirazione più alta dell’uomo. L’idea originaria è di Roberto Maldini, il quale in una festa dedicata alle buone intenzioni degli uomini, non intendeva escludere la tensione verso il trascendente. La riflessione probabilmente è in programma domenica 4 settembre intorno alle ore 20. Per elevare l’uomo al tramonto, lasciando in dote l’accensione di una fiammella che “incendierà” in seguito lo spettacolo finale dal titolo “La speranza divampa” e lo spettacolo finale pirotecnico. (t.c.)