Home Attualita EMERGENZA FREDDO, CARITAS APRE LE PORTE A ULTERIORI 30 PERSONE

EMERGENZA FREDDO, CARITAS APRE LE PORTE A ULTERIORI 30 PERSONE

EMERGENZA FREDDO, CARITAS APRE LE PORTE
A ULTERIORI 30 PERSONE

In collaborazione con APGXXIII, un ulteriore aiuto ai senza fissa dimora per fronteggiare “burian”. Protezione Civile offre le brandine

Il maltempo che si è abbattuto su Rimini e l’intera provincia sta già creando situazioni di forte disagio. E le previsioni meteo, alle forti piogge e nevicate in collina, aggiungono l’arrivo di freddo molto intenso. Con l’arrivo della perturbazione denominata “Burian”, infatti, è previsto freddo molto intenso con la colonnina del mercurio decisamente sotto lo = e venti forti a partire da domenica 25 febbraio e fino  a venerdì 2 marzo.
Per rispondere, per quanto è possibile, a questa eccezionale ondata di maltempo, la Caritas Diocesana e associazione Papa Giovanni XXIII, in collaborazione con Protezione Civile, aprirà alcuni locali per ospitare persone senza tetto e senza fissa dimora.

In particolare, la protezione Civile metterà a disposizione le brandine necessarie per la notte, mentre la papa Giovanni – insieme agli operatori e ai volontari Caritas, sarà impegnata nel lavoro di strada per aiutare i senza tetto e come supporto. “è una situazione di emergenza alla quale occorre rispondere con emergenza. – spiega l’iniziativa il direttore Caritas, Mario Galasso – Per questo, oltre a garantire un posto letto, sarà necessario ripensare, per questo periodo, la riorganizzazione degli spazi Caritas di via Madonna della Scala anche di giorno”.

Non è pensabile, con il freddo intenso in arrivo, ospitare le persone senza fissa dimora o i più bisognosi solo per la notte. Si tratta dunque di prevedere un’accoglienza temporanea anche nelle ore diurne, con un’apposita animazione e che non infici le normali attività di servizio, accoglienza a carità offerta dalla Caritas.
L’obiettivo è di accogliere una trentina di persone, e Caritas si predispone a farlo già da domenica 25 febbraio.
Anche nel 2012, l’anno del “nevone”, la Caritas diocesana aveva attrezzato ulteriori spazi – oltre ai «tradizionali» posti letto messi quotidianamente a disposizione a chi ne ha necessità – per fronteggiare l’emergenza. In quella occasione erano state ospitare ulteriori 20 persone.