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Caritas contro l’hate speech

L’Associazione di Volontariato Madonna della Carità di Rimini è partner del progetto europeo Send Hate Away del programma Erasmus Plus. Il progetto vede la partecipazione di cinque associazioni provenienti da quattro Paesi europei (Italia, Spagna, Bulgaria e Slovenia) e ha l’obiettivo di approfondire il tema dell’hate speech online e offline nei confronti dei migranti e dei rifugiati attraverso incontri di approfondimento, focus group e lo sviluppo di strumenti innovativi di sensibilizzazione.

Dopo il meeting di partenza avvenuto a Siviglia durante la prima settimana di luglio, dal 17 al 21 ottobre si è svolto a Rimini, presso la Casa Laudato Sii di Via Isotta degli Atti 23, il secondo meeting europeo che ha visto tutti i partecipanti coinvolti in lavori di gruppo, seminari e scambio di buone prassi per la costruzione di un modello educativo che passi attraverso il linguaggio dei giovani. Durante le giornate riminesi, tra i numerosi appuntamenti, il gruppo ha anche visitato gli studi di Radio Icaro e Icaro TV.

In un periodo storico in cui i social network hanno assunto sempre più un ruolo da protagonisti nella vita dei giovani è importante riuscire a riconoscere gli effetti nocivi che questi possono produrre e imparare a contrastarli.
Facebook, Instagram, Snapchat sono solo alcuni tra i più popolari social network che occupano una posizione di rilievo nelle vite di migliaia di giovani, ma che, molto spesso, diventano luoghi di insulti e di prevaricazioni da cui è difficile svincolarsi.

Sono nate pagine con il solo scopo di insultare, di diffondere fake news e alimentare quel clima d’odio che caratterizza la società attuale. Quella linea di confine tra il vero è il falso, tra la vita reale e la vita virtuale si assottiglia ogni giorno di più, con la prevaricazione, sempre più frequentemente, della seconda sulla prima.

Durante il meeting di Rimini ogni partner ha presentato le proprie attività da poter fare con i giovani per affrontare il tema dell’hate speech, per dar loro informazioni sui fenomeni migratori e per provare a diffondere una cultura basata sul rispetto e sulla valorizzazione della diversità.
Il progetto vedrà la sua continuazione nel mese di gennaio con la terza tappa bulgara.