Home Vita della chiesa Appello senza confini, una preghiera per i perseguitati

Appello senza confini, una preghiera per i perseguitati


Appello all’umano, la preghiera torna in piazza a Rimini. Sostenuto questo mese da una frase di Papa Francesco: “La Chiesa è Chiesa se è Chiesa dei martiri. I martiri sono coloro che (…) hanno avuto la forza di confessare Gesù fino alla morte. Loro soffrono, danno la vita, e noi riceviamo la benedizione di Dio per la loro testimonianza”, con l’appuntamento del 20 marzo siamo arrivati all’Appello all’umano numero 56: sono in fatti 56 gli appuntamenti di preghiera e sostegno alla testimonianza dei cristiani perseguitati nel mondo proposti dal comitato Nazarat il 20 di ogni mese a partire dall’agosto 2014. Anche mercoledì alle ore 21 in piazza Tre Martiri verrà recitato il rosario per raccogliere l’invito alla preghiera di cui s’è fatto promotore più volte lo stesso papa Francesco. Abbiamo utilizzato un suo discorso per stampare il manifesto di convocazione: “La chiesa è chiesa se è chiesa dei martiri. I martiri sono coloro che hanno avuto la forza di confessare Gesù fino alla morte. Loro soffrono, danno la vita e noi riceviamo la benedizione di Dio per la loro testimonianza”. Da qualche tempo a questa parte l’intenzione di preghiera, che inizialmente è stata rivolta per la maggior parte ai cristiani del Medio Oriente, ha allargato l’orizzonte ai cristiani della Nigeria, dell’India e del Pakistan che patiscono persecuzioni spesso nel completo silenzio di tanti mass media.
Come ormai è consuetudine si uniscono alla preghiera anche una quindicina di altre città e una trentina di comunità religiose in Italia e nel mondo.

L’iniziativa “Appello all’umano” (il cui portale è: www.nazarat.org), avviato a Rimini nell’agosto del 2014, si è diffusa in diverse città d’Italia e all’estero, il 20 di ogni mese, a Bologna (piazza Santo Stefano), a Loreto (Santuario, piazza della Madonna) ed anche a Cattolica, dove un gruppo di cattolichini, che già da tempo si riuniva per pregare per i cristiani perseguitati in Medio Oriente, proseguirà il gesto in luogo pubblico. A questo elenco vanno aggiunti Cesena (punto di ritrovo davanti al Duomo), Prato, Perugia, Siena, Sassari, Porto Maggiore, Andora  e una vasta rete di preghiera sostenuta da numerose comunità monastiche: sedici in Italia e sette all’estero, compreso il Monastero S. Josè delle Carmelitane di Fatima e un gruppo di preghiera a Damasco. All’estero è già iniziato l’Appello all’umano a Lugano, e momenti pubblici di preghiera a Barcellona, Valenzia e Stati Uniti.
Paolo Guiducci