Alla famiglia ci pensiamo… NOI

    Si chiama noi, è il nuovo centro di ascolto per le famiglie nato a Rimini. Rivolgiamo al suo direttore, il dottor Sergio De Vita, alcune domande per comprenderne meglio natura e finalità.
    Cosa si propone il vostro centro?
    “NOI è un centro di ascolto e orientamento che si propone di offrire aiuto a tutti coloro che hanno problemi di relazione in famiglia: crisi coniugali, problemi di relazione tra generazioni nell’ambito familiare come quelli tra genitori e figli, problemi educativi e in generale legati allo sviluppo di ragazzi e adolescenti. Il centro vuole essere un punto di riferimento per le famiglie del nostro territorio che spesso si trovano in una condizione di solitudine a dovere affrontare tali problemi e che non sempre nei servizi pubblici trovano risposte rapide ed efficaci”.
    Una sorta di consultorio?
    “Non direi. Il nostro servizio che, tengo a precisare, è gratuito, non svolge interventi diretti alla soluzione dei problemi delle persone che vi ricorrono. Esso è piuttosto un luogo intermedio dove attraverso colloqui riservati, con l’aiuto di un operatore esperto, si è accolti e ascoltati con lo scopo di chiarire il proprio problema e ricevere un orientamento”.
    Orientamento verso chi o cosa?
    “Verso i Servizi da noi appositamente selezionati che collaborano in rete con… noi”.
    Che tipo di servizi?
    “Si tratta prevalentemente di professionisti che operano nel settore privato ai quali noi indirizziamo le persone o le famiglie che ci chiedono un aiuto, dopo avere svolto, mediante colloqui mirati, una attenta analisi della domanda. Il nostro specifico compito si può riassumere in quattro parole: accogliere, ascoltare, analizzare, orientare. I professionisti che collaborano con noi operano in diversi settori: psicologico, pedagogico, giuridico, medico, socio-assistenziale, pastorale”.
    Con quali competenze?
    “Le competenze sono varie. Abbiamo cercato di mettere insieme un gruppo di professionisti che fosse in grado di coprire un’ampia gamma di problemi che possono sorgere all’interno della famiglia. Per esempio, nell’ambito psicologico abbiamo professionisti capaci di affrontare le crisi coniugali, i problemi derivanti dall’abuso di alcol o sostanze stupefacenti o quelli legati allo sviluppo psicologico di bambini e adolescenti”.
    Quindi si tratta di un aiuto psicologico?
    “Prevalentemente, ma non solo. Diciamo che il focus del nostro intervento è certamente la relazione e quindi l’approccio psicologico è in qualche modo elettivo. Ma noi sappiamo che i problemi, in genere, sono multidimensionali esattamente come lo sono le persone. Per questa ragione lo stesso problema può e talvolta deve essere affrontato mettendo in campo una strategia capace di mobilitare risorse diverse. E questo è il compito del nostro centro: dopo avere analizzato il problema, attivare le risorse in grado di dare le risposte giuste. Risorse che siano in grado di operare in modo coordinato e convergente. Per uno stesso problema quindi si può seguire un approccio medico e psicologico insieme, oppure educativo e socio-assistenziale, per fare qualche esempio. È ovvio che non ci sono risposte preordinate, valide per tutti, e che benché noi si intenda fare uso degli strumenti della psicologia, intendiamo evitare il rischio dello psicologismo”.
    Vale a dire?
    “Vale a dire che benché i problemi delle persone abbiano sempre un certo impatto sulla loro psiche, non sempre è possibile o sufficiente e talvolta opportuno, che essi vengano affrontati coi classici strumenti della psicologia, occorre mettere in atto strategie e risorse diverse e più articolate”.
    Che rapporti ci sono tra il vostro Centro e i servizi pubblici che si occupano di famiglia nel territorio?
    “Ufficialmente non vi è nessun rapporto. Noi abbiamo deciso di seguire una strada diversa da quella che prevede protocolli di intesa o convenzioni tra pubblico e privato in cui è sempre il servizio pubblico a dettare linee e tempi degli interventi. Noi intendiamo mantenere un’ampia autonomia rispetto alle azioni da intraprendere. Questo non significa che non ci possano essere dei rapporti. Alcuni dei nostri professionisti lavorano in rete coi servizi pubblici quando non addirittura all’interno di essi. Diciamo che abbiamo preferito dare centralità al rapporto tra persone piuttosto che al rapporto tra istituzioni, con l’obiettivo di deburocratizzare gli interventi di aiuto. È chiaro che questo ha un costo per l’utente che dovrà nella maggioranza dei casi pagare il servizio che sarà però più rapido e in generale più rispondente alle sue reali esigenze”.
    Ma scusi, il servizio non era gratuito?
    “Certo, il lavoro svolto dal centro di ascolto è completamente gratuito. Questo servizio si conclude con l’invio dell’utente presso uno o più professionisti che operando privatamente applicano agli utenti il loro tariffario. Il costo di questi interventi è contenuto per espresso accordo tra il Centro e i professionisti ed è noto al Centro stesso. Per cui all’utente, tra le altre cose, sarà anche reso noto. In caso di acclarata impossibilità a pagare il costo del servizio proposto, il Centro si fa carico di interpellare il professionista per concordare con lui le migliori condizioni economiche possibili”.
    Che rapporti ci sono tra il centro e la Chiesa riminese?
    “NOI è nato dalla collaborazione tra l’Associazione Forum per la Famiglia e l’Ufficio Pastorale per la Famiglia della Diocesi, pertanto i rapporti sono stretti. Il centro non è però una emanazione della Curia e gode della più ampia autonomia operativa, così come i professionisti che vi aderiscono operano secondo una piena autonomia professionale. Ciò che noi abbiamo chiesto loro, coerentemente con lo statuto della nostra Associazione, è l’adesione al Magistero della Chiesa per quanto attiene agli insegnamenti sulla famiglia e sulla vita, convinti che tali insegnamenti costituiscono una piattaforma di valori e orientamenti rivolti anche ai non credenti e da questi riconoscibili come giusti. La visione cristiana dell’uomo che ci caratterizza non è uno strumento selettivo verso coloro che chiedono aiuto e neanche semplicemente un doveroso tributo verso la Chiesa riminese che ci ha dato fiducia e ha creduto nel progetto. Per noi è semplicemente l’orizzonte entro cui l’uomo e l’amore che lo caratterizza acquistano il loro pieno significato”.
    A chi si deve rivolgere chi vuole venire presso il vostro centro?
    “La segreteria è in via IV novembre, 35 a Rimini ed è aperta il martedì e il giovedì, dalle 9 alle 12 e il venerdì dalle 15 alle 18. Durante l’apertura si possono avere informazioni e appuntamenti, anche telefonici chiamando lo 0541-25391”.
    Chi prende un appuntamento e si reca presso il vostro centro chi si troverà di fronte?
    “I colloqui riservati non si tengono presso la segreteria del Centro ma presso la sua sede, in via Guerrazzi, 4 a Rimini, dove operano a turno alcuni volontari che noi abbiamo appositamente formato per svolgere il servizio di ascolto e accoglienza. Il colloquio come ho detto si svolge in ambiente riservato, alla presenza di un solo operatore e nel massimo rispetto di tutte le norme sulla privacy, anche per quanto riguarda il trattamento dei dati.
    L’obiettivo dei colloqui è giungere ad una sufficiente comprensione del problema tale da orientare colui che richiede aiuto verso il servizio più idoneo”.