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Vittoria Bruno danza sulla Scala

foto di Marco Vannini

Roncofreddo ha la sua piccola stella. Si chiama Vittoria Bruno, ha 18 anni ed è figlia del luogotenente Paolo Vincenzo Bruno comandante della locale stazione dei carabinieri. Vittoria è stata assunta come ballerina al Teatro alla Scala di Milano dove si è trasferita da alcune settimane dopo una lunga vacanza per ricaricare le pile in previsione di questa splendida opportunità che le è stata data. Proprio per questo è stata ricevuta in Comune dal sindaco Massimo Bulbi che l’ha definita un’eccellenza di Roncofreddo e degna rappresentante della cultura e del ballo roncofreddese nel mondo.

foto di Marco Vannini

Vittoria, quando è nata la sua passione per il ballo?
“Avevo cinque anni e mezzo quando mi sono avvicinata al mondo della danza classica nella scuola di Heidi Pasini di Crocetta di Longiano dove ho imparato i primi passi e dove sono rimasta fino al 2011”.

Poi cosa è successo?
“Ho fatto un’audizione per entrare a studiare all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Mi hanno subito ammessa e lì ho studiato fino a maggio quando mi sono diplomata all’interno della stessa Accademia per danza e contemporanea e in luglio mi sono diplomata al liceo linguistico a Milano, scuola che ho sempre frequentato, dalle 16 alle 21 non senza sacrifici. Ma quando fai quello che ami, tutto diventa un po’ più leggero”.

Hai già fatto spettacoli?
“Sì, sì. Il mio esordio risale al 2012, quando a 12 anni debuttai nello spettacolo Excelsior accanto al grande Roberto Bolle che l’anno dopo mi consegnò anche una borsa di studio”.

Ti piace maggiormente la danza classica o quella contemporanea?
“Non potrei vivere danzando classico o solo contemporaneo, sono innamorata di entrambe”.

Cosa serve per diventare una brava ballerina?
“Tanta passione, impegno e, soprattutto, sacrificio. Io, figlia unica, sono andata via di casa per potere studiare, lontana dalla famiglia e dagli amici, costruendomi una vita tutta mia che ho sempre vissuto in simbiosi con la danza”.

Dopo il debutto hai fatto altri spettacoli?
“Tanti. Diciamo che Italia ed Europa inizio a conoscerle molto bene”.

Ti ispiri a qualche ballerina in particolare?
“No, diciamo che non ho un personaggio di riferimento, cerco di carpire il meglio da ogni ballerina”.

Cosa ti aspetti dal futuro più prossimo?
“Sono tornata da qualche tempo dalla Cina dove sono stata in tournée per un mese con il corpo di ballo della Scala”.

Hai un sogno nel cassetto?
“Quello di tutte noi è diventare la prima ballerina di un teatro famoso e nel mio caso la Scala che mi ha visto crescere e alla quale devo tutto”.

Ermanno Pasolini