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Una Riviera che cambia pelle

Negli ultimi anni si assiste a un fenomeno innegabile: la Romagna delle discoteche, quella diventata famosa in tutta Europa, non c’è più. Occorre chiedersi, dunque: cosa c’è ora al suo posto? È ancora una Romagna per giovani?

Risponde Nicolas Ceccarini, 27enne riccionese che ha fatto del turismo il proprio lavoro, raccontando cosa significhi fare impresa, per un giovane, nella Riviera di oggi

La radio trasmetteva “Vamos a la playa”, era l’estate del 1999 e sulla sabbia arroventata dal sole centinaia di ragazzi ballavano spensierati. Soprattutto sulle spiagge della Riviera romagnola.

Sono trascorsi vent’anni, le hit sono cambiate così come i ragazzi, ma la voglia di fare festa è rimasta tale e quell’aria giocosa si respira ancora per tutti gli stabilimenti balneari e i locali: da Igea Marina a Cattolica. Non si può però negare che la fiumara di giovani che negli anni ’80 e ’90 puntualmente, da maggio a settembre, invadeva la Riviera è diminuita; soprattutto perché, come ogni cosa, anche la Romagna negli anni è cambiata. Le luci dei più grandi locali che hanno reso famosa questa meta in tutta Europa si sono spente e i ragazzi in cerca di svago hanno fatto le valigie per spostarsi altrove, complice anche la crescita di nuove mete economicamente concorrenziali.

I numeri

Ormai siamo giunti a ottobre ed è tempo di tirare le somme sulla stagione trascorsa: soprattutto quest’anno la provincia di Rimini ha sentito la mancanza dei giovani, ma non solo. E gli agenti atmosferici non hanno giocato di certo a favore. Un maggio piovoso ha aperto le danze all’estate 2019 con un tracollo del -12,3% delle presenze rispetto al 2018.

Esile ripresa in giugno con un incremento del 2% ma scivolone del -3,4% nel mese successivo. Fortunatamente agosto non ha tradito le aspettative degli operatori turistici, incassando un positivo del più 2% (dati della Regione Emilia Romagna).

Giovani… controcorrente

Ma c’è chi ancora crede nel turismo e con dedizione e buona volontà si tuffa in questo mondo, nonostante la giovane età. È il caso di Nicolas Ceccarini, classe 1992 (27 anni), che da quest’anno ha preso in gestione l’Hotel Carmen di Riccione e, avvalendosi di uno staff tutto votato alla gioventù, è riuscito a portare a casa tante soddisfazioni dall’estate appena trascorsa. In un momento storico in cui i giovani sono dipinti come scansafatiche e scarsi di sogni e idee, fa piacere conoscere realtà in cui questa convinzione non viene solo negata ma del tutto ribaltata.

Ho incontrato Nicolas nella hall del suo hotel appena ristrutturato, e dopo un caffè ho cominciato ad approfondire il tema: la Riviera è ancora appetibile per i giovani? E per i giovani stessi è possibile essere imprenditori in questo settore?

Nicolas, raccontaci un po’ di te. Da quanto tempo fai questo lavoro?

“Posso dire che sono nato dietro al bancone dell’albergo. I miei genitori hanno sempre fatto questo lavoro e con il passare delle estati ho cominciato ad avvicinarmi anch’io, prendendone sempre più dimestichezza. Quando sono cresciuto ho potuto capirne di più lavorando all’Hotel Des Bains di Riccione, imparando l’organizzazione e facendo esperienza ancora di più nel dettaglio”.

Com’è nata questa tua passione?

“Ho sempre avuto nella mente questa idea, dovevo soltanto maturarla e aspettare il momento giusto per metterla in atto. Con l’Hotel Carmen ho finalmente reso possibile il mio sogno, mettendomi completamente in gioco”.

Qual è stato il tuo segreto per questa stagione?

“Il proprietario dell’anno scorso non mi ha lasciato uno storico delle presenze e quindi ho dovuto rinnovare completamente la clientela, puntando soprattuto su strumenti più moderni e al passo coi tempi, come internet e i portali di viaggio che ai giorni nostri sono diventati essenziali nella gestione alberghiera. Anche lo staff mi ha aiutato, agli ospiti piace molto farsi coccolare da persone giovani e sempre disponibili”.

Parlaci dei tuoi collaboratori: un’idea di business che parte dai giovani?

“Dal primo giorno ho cercato di circondarmi di collaboratori di giovane età e devo dire che questa è stata davvero l’arma vincente: al giovane lavoratore si permette l’errore, perché sorridente e volenteroso è subito pronto a rimediare. Di questo sono molto contenti i miei clienti, che trascorrono il proprio soggiorno in un ambiente cordiale e genuino”.

Come anticipato, però, l’estate 2019 ha segnato anche dei cali nelle presenze turistiche in Romagna. Chiedo sempre a Nicolas che spiegazione si è dato, da professionista del settore.

Dai dati, nel mese di luglio si è registrato un calo nelle presenze (maggio a parte, causato dal maltempo). Quali reputi siano i motivi di questo trend in negativo?

“Siamo arrivati a questa stagione dopo che, sia nel 2017 sia nel 2018, avevamo registrato un incremento pazzesco negli arrivi in Romagna. È assolutamente normale, quindi, che quest’anno si registrino meno presenze e una regolarizzazione nel turismo. Il pregio di noi romagnoli è che non ci accontentiamo mai ed è anche questo che ci spinge a fare sempre meglio, e che ci caratterizza”.

Cosa rende ancora appetitosa la riviera di Rimini per un turista?

“Senza dubbio i servizi: non dobbiamo dimenticare tutte le innovazioni che sono nate nel nostro territorio e, in seguito, esportate nelle altre mete. Mi vengono in mente le discoteche sulla spiaggia per esempio. È difficile trovare spiagge attrezzate come le nostre in altri luoghi”.

E per un giovane? 

È innegabile che la Riviera delle discoteche non esista più, e che quindi un certo tipo di turismo giovanile oggi soffra. Però dipende anche da cosa cerca il giovane. Locali per divertirsi ce ne sono ancora, anche se di altro tipo, non più necessariamente votato allo sballo fino alla mattina. E non solo. Si sono diversificati: ci sono anche occasioni di svago più tranquillo, come le tante possibilità per passare un weekend romantico in serenità con il proprio partner. È una Riviera che cambia, ma che ancora funziona”.

Federico Tommasini