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Un mare di inclusione e accoglienza

IDEE. Si può“nuotare”nel Mediterraneo? Le istruzioni dei ragazzi delle medie Bertola e delle insegnanti

Abbiamo usato come spunto il mare, da qui il nome Mediaterraneo, per lavorare con i nostri studenti sui temi dell’accoglienza e dell’inclusione”. Ad introdurci alla mostra delle scuole medie Bertola, esposta per due giorni nel foyer del vicino ex cinema Astoria e realizzata in particolare dalle prime, è l’insegnate di artistica Maddalena Giacomelli, coordinatrice del laboratorio aperto multidisciplinare di sostegno. “ Sul mar Mediterraneo si affacciano tanti popoli, che sin dall’antichità, e ancora oggi, hanno dato vita a continui scambi commerciali e culturali tra loro. Sono le medesime acque su cui negli ultimi anni vediamo muoversi i flussi migratori, con tutto quello che ne sta conseguendo”.

Quattro gli insegnanti d’arte coinvolti, oltre Giacomelli: Silvia Bottani, Massimiliano Canarecci, Alessandro La Motta, Antonella Piroli. Circa 250 gli studenti interessati dalla realizzazione della mostra (in visita è arrivata anche la vicesindaca di Rimini, Chiara Bellini), la cui fase progettuale è partita quasi in contemporanea con l’anno scolastico. A vegliare sul tutto Alessandra Zulì, docente responsabile per l’inclusione, e la dirigente Lorella Camporesi.

Dallo studio dell’epica e della storia, si è passati alla creazione dei lavori esposti, disegni e pitture ritraenti alberi, vasi antichi, un video racconto (trama originale a cura degli studenti) sulle vicissitudini di un polipotto, realizzato con la tecnica delle ombre cinesi.

Spiccano sulle pareti due grandi opere tonde. Una è la riproduzione del pinax della Domus del Chirurgo. “ Un simbolo del nostro museo, ritrae tre pesci diversi che nuotano nello stesso mare”, spiega Giacomelli. L’altro tondo, tutto blu oltremare sfumato fino al bianco con sopra tanti oggetti o forme di vita che nel mare si possono trovare, rappresenta un malstrom. Quel vortice che può formarsi che ingoia tutto. Il mare da una parte dà, restituisce conchiglie, pezzi di reti, di legni, granchi, ecc, e dall’altra prende. Fin dall’antichità purtroppo toglie la vita, come accade in alcuni casi ai migranti”. Quattrocentoundici è quindi il titolo di un’opera in tal senso simbolica. 

Anche il pinax della Domus del Chirurgo è un “inno”: tre diversi pesci che nuotano nello stesso mare

Le scuole medie riminesi Bertola e una mostra originale e capace di superare steccati e stereotipi

Sulla tela i ragazzi hanno dipinto 411 gocce, tante quanti i migranti che al momento della realizzazione (fine aprile) avevano perso la vita da inizio 2023. Adesso il numero è cresciuto”.

La danza delle nereidi, protagonista di un secondo video, è per Alessandra Zulì la “ ciliegina sulla torta. Si possono ammirare le danzatrici di Taras esibirsi nelle danze antiche su musiche realizzate con strumenti altrettanto tipici. Una riproduzione fedele di quanto avveniva millenni fa”. La cosa preziosa del video sono le traduzioni nelle diverse lingue dei popoli del Mediterraneo della spiegazione della danza. “ Sono a cura dei nostri studenti, originari di diversi Paesi che affacciano sul mare nostrum. Qualcuno ha coinvolto l’intera famiglia nella realizzazione della traduzione. Sul finale c’è anche una nostra studentessa che ripropone il raccontonella lingua dei segni”.

Accanto ai lavori del laboratorio, per rafforzare il valore dell’esperienza vissuta alle Bertola, sono state esposte le opere dell’artista tarantino Francesco Stola (nella foto sopra), provetto disegnatore, affetto dalla sindrome di Asperger. “ Ho iniziato a disegnare sin da piccolissimo gli alberi, in particolare i pini molto diffusi nella mia terra, e i personaggi dei cartoni. Arrivando alle scuole medie, ho iniziato ad appassionarmi di storia greca e latina e mi sono innamorato del mondo antico”.

L’idea di collaborare con Francesco “ è nata molto casualmente. L’ho incontrato a Taranto dove ero tornata per trascorrere le vacanze di Natale”, racconta l’insegnante Alessandra Zulì, originaria proprio di Taranto. “ Esponeva i suoi disegni in un palazzo da poco restaurato e io ero curiosa di vedere come erano venuti i lavori. L’ho notato al suo banchetto che disegnava e mi ha subito colpita per la sua meticolosità.

Ho conosciuto il padre Giuseppe e Irene Scialpi, dell’associazione Itaca che ha lo scopo di dare visibilità gratuitamente a questi ragazzi, di cui coglie il talento e l’originalità”.

Sulla stessa linea le scuole Bertola di Rimini, dove da anni tutti i martedì si promuove un laboratorio dedicato agli studenti del sostegno a cura della professoressa Giacomelli e aperto a turno a tutti gli studenti. “ Ho pensato: perché non far venire Francesco a Rimini per uno scambio con il nostro laboratorio sull’inclusione? – continua Alessandra Da lì, un passo alla volta si è sviluppato tutto il percorso che ci ha portati alla mostra di fine maggio. Con Maddalena abbiamo pensato al tema del mare.

Francesco è bravissimo a disegnare le storie e i miti della Magna Grecia, oltre che gli ulivi. Ci è anche piaciuto il fatto che si affacciano sul Mediterraneo sia Rimini sia Taranto, le città protagoniste della mostra”.

Durante le due mattinate di esposizione all’Astoria, Francesco ha anche tenuto dei laboratori d’arte con i ragazzi della scuola media. Ognuno ha ricevuto un suo disegno con il compito di completarlo usando la propria creatività. Francesco conferma: “ Sono stati bravissimi”.